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Etichetta Pneumatici: Come vengono fatti Test e Valutazioni

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MODELLO

VALUTAZIONE TCS

PREZZO

CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870★★★★

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GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE 3★★★★

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MICHELIN ALPIN 6★★★★

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DUNLOP WINTER SPORT 5★★★★

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VREDESTEIN WINTRAC PRO★★★★

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Etichettatura pneumatici. Tra meno di un mese i produttori di pneumatici avranno l’obbligo di dotare le proprie gomme della nuova Etichetta Europea, Etichetta pensata per facilitare l’acquisto ed indicare al consumatore quali le caratteristiche del pneumatico pronto per essere acquistato. Per fare un po’ di chiarezza su questa nuova Etichetta Europea, che entrerà in vigore dal 1 Novembre 2012, abbiamo chiesto a Michelin Italiana di poterci illustrare come vengono effettuati i test e come vengono trattati i risultati ottenuti, risultati che saranno successivamente indicati nella Etichetta Pneumatici stessa.

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Michelin ci spiega la nuova normativa europea sull’etichettatura degli pneumatici

A partire dal 1° novembre 2012, tutti gli pneumatici venduti in Europa dovranno essere accompagnati da un’etichetta informativa su tre prestazioni. Due riguardano l’ambiente (efficienza energetica e rumore di rotolamento) e la terza è legata alla sicurezza. Il nuovo regolamento UE richiede quindi che ogni pneumatico commercializzato riporti le indicazioni di resistenza al rotolamento (vedi spiegazioni dettagliate di seguito), il livello di rumore esterno e la prestazione in frenata su fondo bagnato (aderenza sul bagnato). Il regolamento è stato progettato per soddisfare due obiettivi:

  1. Fornire ai consumatori informazioni oggettive sulle prestazioni di uno pneumatico, di cui il pubblico non sempre è consapevole.
  2. Contribuire a migliorare le prestazioni degli pneumatici, rendendo pubbliche queste informazioni.

Etichettatura: Perché una nuova legislazione? Quale l’obiettivo principale?

Accrescere la sicurezza e l’efficacia ambientale ed economica del trasporto stradale attraverso la promozione di pneumatici a basso consumo di carburante, elevata sicurezza e con ridotto livello sonoro. Aiutare il consumatore a scegliere i propri pneumatici secondo 3 criteri:

  • L’efficacia in consumo di carburante.
  • L’aderenza sul bagnato.
  • Il rumore di rotolamento esterno degli pneumatici

Pneumatici interessati

  • Pneumatici per autovetture
  • Pneumatici trasporto leggero e pesante
  • Pneumatici autocarri e autobus
  • Pneumatici fabbricati a partire dal 1° luglio 2012

Pneumatici NON interessati

  • Pneumatici ricostruiti
  • Pneumatici professionali non stradali
  • Pneumatici concepiti per essere montati solo sui veicoli immatricolati per la 1° prima del 1° Ottobre 1990
  • Pneumatici di soccorso a utilizzo temporaneo di tipo T
  • Pneumatici il cui codice di velocità è inferiore a 80 km/h
  • Pneumatici il cui diametro di calettamento nominale è inferiore o uguale a 254mm, o superiore o uguale a 635mm
  • Pneumatici muniti di dispositivi addizionali destinati a migliorare le caratteristiche di trazione, come quelli chiodati
  • Pneumatici concepiti per essere montati unicamente su veicoli impiegati nelle competizioni automobilistiche.

Questa etichetta permette di dare ai consumatori uno strumento per comprendere meglio il reale impatto dei propri pneumatici sull’ambiente e sulla sicurezza. Questa regolamentazione è particolarmente importante, in quanto per la prima volta al mondo si richiede di pubblicare i dati che indicano l’efficienza energetica di uno pneumatico.

Peccato manchi il parametro Durata Chilometrica

Pur non essendo misurata nel nuovo regolamento, la durata chilometrica degli pneumatici risulta essere una preoccupazione chiave nella scelta del consumatore, in quanto impatta direttamente sul costo totale di utilizzo del veicolo. Le differenze di prestazioni tra gli pneumatici in commercio, in termini di durata chilometrica, possono arrivare fino al doppio dei chilometri percorsi oppure corrispondere ad un anno di utilizzo supplementare.

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Viaggio all’interno della nuova Etichetta

Prima di illustravi in dettaglio la nuova Etichetta Europea Pneumatici è bene premettere che circa 1 pieno su 5 è consumato unicamente a causa degli pneumatici. Ridurre il consumo di carburante è oggi fondamentale, non solo per risparmiare ma anche per diminuire le emissioni di CO2.

La forza di gravità, l’inerzia, gli attriti interni, la resistenza aerodinamica, sono tutte forze che frenano lo spostamento del veicolo e comportano consumo di energia. In più, a causa del fenomeno della resistenza al rotolamento, ad ogni frenata, accelerazione, sterzata lo pneumatico rotolando si deforma, si riscalda, consuma energia e quindi carburante. Per questo motivo, il 20% del consumo totale di carburante di una vettura è legato agli pneumatici.

Per diminuire questo consumo, bisogna ridurre l’impatto delle forze che si oppongono allo spostamento del veicolo: il che significa, per gli pneumatici, la loro resistenza al rotolamento.

Tuttavia un pneumatico deve necessariamente rispettare determinate prestazioni FONDAMNETALI, prestazioni che per nessun motivo possono essere discriminate a favore di altre. Questo bilancio ottimale di performance, viene denominato da Michelin “Equilibrio delle Prestazioni”. Un pneumatico è infatti un insieme di prestazioni antagoniste tra loro; le principali sono: resistenza al rotolamento, comfort, comportamento, durata e aderenza. Michelin lavora costantemente per farle progredire simultaneamente, ottenendo così il miglior equilibrio delle prestazioni.

Criterio 1: Efficienza Energetica

Che cos’è la resistenza al rotolamento? Ad ogni rotazione della ruota, lo pneumatico si deforma sotto il peso del carico per aderire alla strada, provocando il riscaldamento dei materiali che lo compongono. La riduzione di questo riscaldamento permette un minor consumo di carburante e, di conseguenza, minori emissioni di gas a effetto serra. La forza che si oppone al movimento del veicolo è chiamata “resistenza al rotolamento”. Questa si misura con la quantità di energia utilizzata per una data distanza percorsa. Per superare questa resistenza al rotolamento, gli pneumatici utilizzano circa il 20% del consumo di carburante di una vettura. In altre parole, ciò significa che un pieno di carburante su cinque viene utilizzato dagli pneumatici. La riduzione della resistenza al rotolamento contribuisce quindi a migliorare sensibilmente l’efficienza energetica del trasporto stradale, riducendo così le emissioni di carbonio e consentendo agli automobilisti di ridurre la loro spesa di carburante. La performance di uno pneumatico viene misurata su una macchina di prova, che determina il suo coefficiente di resistenza al rotolamento.

Da ricordare che ogni litro di benzina bruciato rilascia 2,3 kg di CO2 nell’atmosfera e ogni litro di carburante diesel ne rilascia 2,65 kg

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Come si esprime l’efficienza energetica di uno pneumatico?

L’efficienza energetica è espressa da un coefficiente ottenuto dividendo la resistenza al rotolamento, misurata dalla macchina, per il carico portato dallo pneumatico durante la prova. Sulla nuova etichetta, l’efficienza energetica sarà rappresentata da una lettera su una scala di colori simili a quelli degli elettrodomestici, utilizzando il pittogramma standard di efficienza energetica definito dall’Unione Europea.

Le sette categorie di efficienza vanno dalla A (la più efficiente) alla G (la meno efficiente) e possono significare che, per lo stesso veicolo, un equipaggiamento completo di pneumatici di classe A può ridurre il consumo di carburante (e, con esso, le emissioni di anidride carbonica) fino al 7,5%2 rispetto ad un equipaggiamento completo di pneumatici di classe G.

Gli standard per le categorie di efficienza energetica sono molto severi, specialmente per gli pneumatici di piccola taglia, offrendo così un potenziale di miglioramento per ogni gamma di pneumatici.

1 – Efficacia in Consumo di Carburante: 7 categoria da A (più efficace) a G (meno efficace)

Anche se i risultati possono variare a seconda dei veicoli e delle condizioni climatiche, la differenza tra una categoria G ed una categoria A, per un equipaggiamento completo di pneumatici, può significare una riduzione del consumo di carburante del 7,5%* e ancora di più per gli autocarri.

* Prestazioni misurate in accordo con le metodologie di test stabilite dal Regolamento (CE) n°1222/2009, modificato dal regolamento (UE) n°1235/2011. Fonte: European Commission’s impact Assessement SEC (2008) 2860

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Criterio 2: Aderenza su fondo bagnato Spazio di frenata su fondo bagnato

La distanza di frenata è misurata secondo una procedura standard, confrontando lo pneumatico da valutare con lo pneumatico di riferimento, definito nello standard di prova. Il rapporto tra le due distanze (pneumatico test/pneumatico di riferimento) determina la categoria di prestazione dello pneumatico. Come la resistenza al rotolamento, l’aderenza sul bagnato si esprime in sette categorie di efficienza, dalla A (migliore) alla G (peggiore).

Mentre i risultati possono variare a seconda del veicolo e delle condizioni climatiche, la differenza tra le categorie significa che la distanza di frenata di un veicolo equipaggiato con pneumatici di categoria A potrebbe essere fino al 30% inferiore rispetto a un veicolo equipaggiato con pneumatici di categoria G. Ciò corrisponde a circa 18 metri3 per un veicolo che procede a 80 km/h. Tuttavia, questa prestazione non dice tutto sulla sicurezza. La strategia di Michelin è focalizzata sulla progettazione e produzione di pneumatici che siano sicuri in ogni condizione di guida, su asciutto e su bagnato, nei rettilinei e nelle curve.

La sicurezza di uno pneumatico è legata all’aderenza che è in grado di garantire, ossia la qualità del contatto tra la gomma del battistrada e il manto stradale. Un risultato che dipende da due fenomeni:

  • L’adesione, con cui la gomma tende a incollarsi sul suolo asciutto, che determina il 75% dell’aderenza;
  • L’ingranamento, con cui la gomma si adatta alle irregolarità del suolo, che determina il 25% dell’aderenza

Sul bagnato l’aderenza si riduce e questo determina un sensibile aumento dello spazio di frenata. Per evitare questo problema i solchi del battistrada formano dei canali che permettono il drenaggio dell’acqua, riportando la gomma a diretto contatto con il manto stradale. La scultura del battistrada ha lo scopo di assicurare la miglior aderenza su strada bagnata. Tuttavia, al crescere dell’usura tale capacità diminuisce.

Un’altezza del battistrada inferiore al limite legale consentito dalla legge (1,6 mm – per le vetture) non consente un’efficiente evacuazione dell’acqua aumentando gli spazi d’arresto e il rischio di aquaplaning.

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2 – Aderenza sul bagnato: 7 categorie che vanno da A (spazi di frenata più corti) a G (spazi di frenata più lunghi)

Anche se i risultati possono variare a seconda dei veicoli e delle condizioni climatiche, in caso di massima frenata la differenza tra le categorie di prestazione G e A per un equipaggiamento di 4 pneumatici può equivalere al 30% di spazio di frenata in meno (per esempio, per una vettura che viaggia a 80 km/h, ciò può rappresentare in media 18m di spazio di frenata in meno)*.

*Prestazioni misurate in accordo con le metodologie di test stabilite dal Regolamento (CE) n°1222/2009 come modificato dal Regolamento (UE) n°228/2011 e (UE) n°1235/2011. Fonte: European Commission’s impact Assessement SEC (2008) 2860.

Criterio 3: Rumore esterno di rotolamento

Il rumore del traffico è un disturbo sonoro importante e gli pneumatici vi contribuiscono. È per questo che la nuova etichetta indica il livello di rumore esterno di rotolamento dello pneumatico invece del rumore percepito dal conducente all’interno del veicolo. Il valore misurato è indicato in decibel (dB) e visivamente simboleggiato da uno, due o tre onde nere, a seconda del livello di rumore rispetto alla norma UE.

“Tre onde” significa che il rumore dello pneumatico è conforme al limite corrente, due significa che lo pneumatico è 3dB4 sotto il limite corrente, o di due volte inferiore allo standard, e un’onda significa che lo pneumatico è 6db5 sotto il limite corrente, o quattro volte inferiore allo standard.

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3 – Rumore di rotolamento esterno degli pneumatici: 3 categorie di livello sonoro del pneumatico emesso verso l’esterno del veicolo

Oltre il valore in decibel (dBA), un pittogramma indica se il rumore esterno è:

  1. Superiore al futuro limite europeo (3 barre nere = pneumatico conforme all’attuale direttiva 2011/43 CE)
  2. Compreso tra il futuro limite e 3dB al di sotto (2 barre nere = pneumatico medio)
  3. Oltre 3dB al di sotto del futuro limite 3 (1 barra nera = pneumatico poco rumoroso)*.

NOTA: il rumore esterno degli pneumatici non è totalmente correlato al rumore interno del veicolo. *Prestazioni misurate in accordo con le metodologie di test stabilite dal Regolamento (CE) n°1222/2009 Fonte: European Commission’s impact Assessement SEC (2008) 2860.

Michelin sostiene questa iniziativ: L’etichettatura è un’iniziativa importante che fa avanzare il mercato nella buona direzione, fornendo al consumatore delle informazioni chiave per comprendere l’impatto reale degli pneumatici, per se stesso e per la collettività.

Come sono determinate le categorie dell’etichettatura

Sono dichiarate dai fabbricanti e dagli importatori per le loro rispettive marche, in funzione dei criteri tecnici stabiliti e dei metodi di test che sono stati definiti e da rispettare. La verifica sarà effettuata dai servizi preposti degli Stati membri.

  • Test realizzato con un’altezza d’acqua di 1,0 ± 0,5 mm, per gli pneumatici Turismo (C1)
  • Test tra 5°C e 35°C per pneumatici normali
  • Test tra 2°C e 20°C per gli pneumatici da neve
  • Più livelli d’informazione possibili riguardo ai risultati dei test per:
    • Gamma
    • Prodotto
    • Misura
    • Codice Prodotto

Per quanto la riguarda, e sempre nell’intenzione di essere più vicina ai suoi utilizzatori, Michelin effettuerà tutti i suoi test di frenata sul bagnato alle temperature più rappresentative delle condizioni d’utilizzo dei suoi prodotti in Europa.

  • Intorno a 20°C per gli pneumatici turismo e trasporto leggero estate
  • Intorno a 7°C per gli pneumatici turismo e trasporto leggero inverno
  • Tra 7°C e 25°C per gli pneumatici autocarro (utilizzati generalmente sia in inverno che in estate).

Come vengono effettuati i Test

TEST 1: MISURA DELLA RESISTENZA AL ROTOLAMENTO

Lo pneumatico è testato su un volano nelle condizioni normalizzate* e rappresentative di un’utilizzazione media.

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È la forza di resistenza al rotolamento che ha un impatto diretto sul consumo di carburante. Più questa forza è ridotta, più lo pneumatico avrà una migliore categoria secondo la tabella sotto riportata. La resistenza al rotolamento può essere definita come l’energia dissipata dallo pneumatico in rotazione per unità di distanza percorsa.

TEST 2: MISURA DEL COEFFICIENTE D’ADERENZA SUL BAGNATO

Si prova la capacità di frenata dello pneumatico con un veicolo in condizioni normalizzate*(temperatura, stato della superficie del suolo, spessore d’acqua, velocità). *Le condizioni normalizzate sono molto ampie, Michelin ha scelto di testare i suoi pneumatici nelle condizioni più vicine all’utilizzo europeo:

  • Pneumatico invernale da 2°C a 20°C
  • Pneumatico estivo da 5°C a 35°C
  • Altezza spessore d’acqua tra 0.5 e 1.5 mm
  • Frenata 4 ABS tra 80 e 20 km/h

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La capacità di frenata dello pneumatico è comparata a quella di uno pneumatico di riferimento, provato nelle stesse condizioni. Le proprietà d’aderenza degli pneumatici dipendono, anche, dalla temperatura e dallo stato della superficie del suolo. Poiché non è possibile effettuare le rilevazioni di tutti gli pneumatici presenti sul mercato, nelle stesse condizioni, vengono comparati ogni volta ad uno pneumatico di riferimento unico, che riveste il ruolo di campione di misura. Si misura, in realtà, la prestazione relativa dello pneumatico rispetto a quello di riferimento.

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Più lo pneumatico riduce gli spazi di frenata rispetto allo pneumatico di riferimento, migliore sarà il suo coefficiente d’aderenza G, così come lo sarà la sua categoria secondo la tabella seguente.

TEST 3: MISURA DEL RUMORE ESTERNO DI ROTOLAMENTO

Si rileva il rumore esterno di rotolamento in condizioni normalizzate (pista, velocità, temperatura). Il risultato corrisponde al livello di rumorosità – in decibel – del veicolo lanciato ad 80 km/h misurato da un microfono posizionato sul bordo del tracciato.

Michelin: l’importanza della comunicazione e massima attenzione per il consumatore

Per le classi Autovettura/4×4 e Trasporto Leggero, l’informazione, sarà disponibile su:

  • Un’etichetta incollata direttamente sul battistrada o accompagnante lo pneumatico per ogni pneumatico esposto o visibile dal consumatore nel punto vendita.

Per tutte le classi, l’informazione dell’etichettatura sarà disponibile su:

  • La documentazione tecnica promozionale dei fabbricanti e degli importatori (includendo Internet)
  • Su o con la fattura o scontrino fiscale dello pneumatico dato all’acquirente.

Il cliente avrà così la possibilità di migliorare le sue conoscenze sui prodotti e confrontarli in funzione di questi criteri.

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Da quanto entrerà Tutto in Vigore?

A PARTIRE DAL 1°NOVEMBRE 2012, tutti gli pneumatici fabbricati a partire dal 1° luglio 2012 dovranno portare o essere accompagnati dall’informazione dell’etichettatura. I metodi di misura sono ufficiali e pubblicati dalla Gazzetta Ufficiale dell’UE. Come precisa il regolamento, la data autorizzata per cominciare la comunicazione anticipata, prima della data obbligatoria di novembre 2012, è il 30 maggio 2012

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2 thoughts on “Etichetta Pneumatici: Come vengono fatti Test e Valutazioni

  • Complimenti per l’articolo, veramente molto chiaro e pieno di dettagli. Approfittiamo per chiedere se esiste un database liberamente disponibile con i dati delle etichette in funzione della gomma. Al momento non siamo riusciti a recuperarlo in alcun modo, probabilmente è ancora presto visto che mancano ancora più di due mese dall’entrata in vigore della normativa. Tuttavia potrebbe essere interessante sapere come dovranno fare i vari venditori online ad indicare i dati sui propri siti e da dove li recupereranno.

  • buona cosa, ma davvero non basta. la durata chilometrica è proprio una grossa mancanza, alle persone normale interessa mettere mano al portafoglio meno volte possibile.

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