Cerchi in Lega

Cerchi in lega Cinesi: L’unione Europea prende provvedimenti

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L’Europa prende provvedimenti per contrastare l’importazione di cerchi in lega sottocosto dalla Cina. L’Associazione Italiana Costruttori di Ruote (Assoruote) formata dai produttori itaiani più importamti quali Alcar, Mak, Fondmetal, Antera, Evocorse, e tanti altri, esprime la propria soddisfazione per questo importante risultato; Con il termine Dumping infatti si si intende il sostegno offerto dal governo cinese concesso ai produttori di ruote; tale sostegno ha come scopo primario concedere a tali produttori di esportare a prezzi estremamente bassi i propri prodotti. A tal fine si esprime il presidente di Assoruote, Corrado Bergagna: Questo ha recentemente causato una pericolosa distorsione del mercato che ha svantaggiato i produttori europei. L’Unione Europea ha quindi previsto un Dazio Antidumping del 20,6% in grado di annullare la differenza tra cerchi prodotti all’interno della comunità e ruote realizzate in paesi extra EU.


Cerchi in lega Cinesi: L’unione Europea prende provvedimenti 1


Da oltre un anno Assoruote conduce una battaglia finalizzata a promuovere prodotti di qualità sicuri e soprattutto rintracciabili, in modo da garantire ai consumatori ed ai produttori che fanno della sicurezza e della qualità i valori primari della propria azienda, maggior tutela. Sempre Assoruote si è concentrata sulla rintracciabilità dei prodotti, unico metodo che garantisce una valida garanzia sul prodotto acquistato. Purtroppo, su parecchi cerchi auto prodotti in Cina questo requisito non viene rispettato; Test cerchi in lega Cinesi

 

Fonte: Alcar

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2 thoughts on “Cerchi in lega Cinesi: L’unione Europea prende provvedimenti

  • CONDIVIDO CON CARLO! ho dei cerchi aftermarket di una nota azienda italiana, sono veramente brutti con molte imperfezioni, alla faccia del Made in Italy!!!!!

  • Ci sono cinesate e cinesate, In Cina esistono delle fabbriche che producono milioni di ruote all’anno con tecnologie che molte fabbriche italiane neppure si sognano poiché non hanno i numeri di produzione per giustificare gli investimenti necessari. Credete ,in Italia purtroppo, ci sono aziende che producono ruote in lega leggera in condizioni precarie, anzi oserei dire disperate. Costruzioni artigianali di un prodotto che necessita di numeri importanti per raggiungere elevati standard qualitativi. Nessun controllo dimensionale, raggi X ? Quali quelli della mutua? Non scrivo tanto per difendere le ruote cinesi, ma per denunciare quanto possano essere pericolose alcune di queste tanto decantate Made in Italy. Made in Italy ok, ma se si tratta di prodotti sicuri, realizzati da fabbriche ben attrezzate, con materiali di qualità e non dei rottami sporchi e usati, rifusi alla bene meglio per risparmiare qualche euro a scapito della sicurezza ( queste fusioni di alluminio “ riciclato” ma non depurato inquinano la lega e formano pericolosi gasaggi che generano una forte porosità della ruota ( probabili fonti di “cricche”) oltre ad inquinare moltissimo l’atmosfera ( in gergo fumate bianche). Scrivo quanto perché conosco benissimo questo settore e di queste pseudo fabbriche ne conosco molte. Fortunatamente anche in Italia ci sono produttori seri ed affidabili, ma la maggioranza dei produttori italiani ha dimensioni insufficienti a garantire qualità e controlli. Il fatto che le ruote cinesi godano di incentivi statali non significa che non siano sicure, anzi….. Pensate che parte degli incentivi vengono reinvestiti in tecnologia e ricerca cosa che molti produttori italiani non conoscono neppure, magari strozzati da un mercato difficile, dall’alto costo della manodopera e dalla tassazione esagerata. Che le cinesi costassero di meno ( fino all’introduzione dell’antidumping in misura provvisoria del 20,6% oltre al dazio del 4,5%) alla fine si è tradotto in un bel risparmio da parte del consumatore finale, adesso quell’assurda aliquota del 20,6% si riverserà ancora una volta a danno del consumatore come ogni altro balzello fiscale. Diciamo bravi a questi signori che osannano l’introduzione dell’Antidumping e fanno confusione tra competitività economica e tracciabilità del prodotto. Cosa vuol dire tracciabilità del prodotto? Basta che su un prodotto ci sia stampigliato il codice del produttore oltre alle caratteristiche tecniche ( misura, et, pcd, data di produzione) che abbiamo già la traccia di chi ha prodotto, quando e come. Quindi la storiella della tracciabilità non è altro che una mera scusa di chi deve difendere i propri interessi economici con mezzi non propriamente ortodossi. Ogni importatore serio infatti è responsabile di ciò che immette sul mercato e deve essere in possesso delle “prove fatica “ delle ruote che vende. L’importante è affidarsi per l’acquisto a rivenditori specializzati che generalmente selezionano i fornitori con coscienza e serietà.

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