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Milano Autostoriche: Obiettivo Rallye di Montecarlo

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Non si può certo dire che la Scuderia Milano Autostoriche si sia risparmiata per il prossimo Rallye di Monte-Carlo Historique, in programma dal 30 Gennaio al 4 Febbraio 2015 sulle strade alpine della Francia meridionale. Oltre ai propri equipaggi abituali, il presidente del sodalizio milanese Antonio Di Martino ha stretto un accordo col presidente della Scuderia Estense di Ferrara Dario Bernini per massimizzare gli sforzi con l’obiettivo di conquistare un risultato di prestigio nella importante gara monegasca, che ha già visto la Milano Autostoriche primeggiare tra le scuderie nell’edizione 2010, e aggiudicarsi il primo posto assoluto nel 2011 grazie a Mario Sala e Maurizio Torlasco su Porsche 911.

Sono 16 le vetture che il team schiera al via di questa 18° edizione del Rallye di MonteCarlo Historique, divise in due squadre agguerrite: Scuderia Milano Autostoriche, formata da 10 equipaggi, e Milano Autostoriche/Sc. Estense costituita da altri 6 equipaggi. Tre le città di partenza scelte dagli equipaggi per il percorso di avvicinamento a Monaco: Torino, Reims e Barcellona.

2014-RMCH-Bergamaschi-Scarcella

E’ Torino, ovviamente, lo start più gettonato. Da qui partono, in ordine di numero di gara, il monegasco Giorgio Morosini insieme a Cesarino Rainisio su Opel Kadett GTE numero 103, abbonati nelle ultime edizioni a posizioni alte di classifica, ed il debuttante equipaggio russo numero 109 Alexander Terentyev e Alexei Berkut anch’essi su Kadett GTE, che hanno scelto proprio la scuderia milanese per il loro primo “Monte”, pochi giorni dopo il loro rientro dalla Dakar in Sudamerica. Col numero 127 è la volta del vincitore della Mille Miglia 2014 (seconda affermazione nel suo palmares) Giordano Mozzi insieme a Stefania Biacca su Lancia Fulvia 1.6 HF, che lo scorso anno dimostrarono il loro valore assoluto restando in testa per tutta una tappa del “Monte” storico.

A seguire con la Ford Escort Mexico numero 129 i coniugi Roberto Gorni e Angela Grasso, habituè del Monte-Carlo spesso bersagliati da sfortuna e guai meccanici. Rispettivamente col numero 132 e 136 partono da Torino anche Peter Zanchi con Giovanni Agnese e Alberto Bergamaschi con Danilo Scarcella, entrambi distintisi nella passata edizione con il 31° e 35°posto assoluto su 310 partenti. Zanchi guida una VW Golf 1,6 GTI e Bergamaschi porta in gara la VW 1303S 1.6 Maggiolone Salzburg replica della vettura “casa” di Harry Kallstrom. Col numero 136 segue un’auto che non ha bisogno di presentazioni, la Fiat 131 Abarth dei bresciani Ruggero Brunori e Claudio Filippini. Maurizio Torlasco, vincitore del Rallye di MonteCarlo Historique 2011, naviga Fabrizio Arenghi Bentivoglio, che arriva dagli Stati Uniti con grandi ambizioni sulla Porsche 911 numero 141. Sergio Sisti affida la sua Golf 1.6 GTI numero 145 a Gian Mario Fontanella, a cui leggerà le note del percorso e scandirà le medie.

Lasciata a casa la fida Lancia Beta Montecarlo, Giorgio ed Edoardo Schon saranno quest’anno al via con la più agile Autobianchi A 112 Abarth col numero 176 sulle fiancate. Da Torino prende il via anche Maurizio Aiolfi con Michela Nodi al volante della BMW 2002 Tii numero 212, debuttante al “Monte” storico ma con un palmares incredibile nelle gare di regolarità. Cambio di vettura anche per Luigi Zampaglione, in coppia con Marco Torlasco: sempre Porsche, ma dalla 911 degli scorsi anni alla più storica 356 numero 261 del 1953, per giocare la carta del vantaggio della “media intermedia” ammessa per le vetture più datate o di bassa cilindrata. Occasione che non si lasciano sfuggire neppure Massimo Dell’Acqua e Mary Vicari, che mettono da parte l’Alfa 2000 GTV per la piccola e più maneggevole Autobianchi A 112 Abarth numero 292.

Da Reims prendono il via invece due equipaggi della Milano Autostoriche/Sc. Estense. Certamente la vettura più ammirata, non fosse altro per le sue vittorie a ripetizione sulle strade dei più importanti rallyes mondiali ed europei degli anni ’70, la Lancia Stratos numero 121 richiederà certamente grande impegno di guida a Jason Wright, britannico trapiantato in Emilia Romagna e veterano del Montecarlo Historique, navigato dal poliziotto Giacomo Traverso. Max Tosetti e Patrizia Ferrari portano in gara invece la Giulietta Sprint numero 316 del 1959, unica ad usufruire dei vantaggi della “media bassa” tra le vetture della scuderia.

Da Barcellona invece parte il presidente della Scuderia Estense Dario Bernini, anch’egli affezionato al rallye monegasco, che naviga Alessio De Angelis sulla Porsche 911 SC numero 118.

Dalle varie città di partenza i concorrenti si ritroveranno il 31 Gennaio a MonteCarlo dopo un avvicinamento in tappa unica che varia dai 1000 ai 2300 km su strade di ogni tipo, per poi affrontare nei giorni seguenti 3 impegnative tappe con prove di cronometraggio a media che li porteranno nell’Ardéche e nell’Alta Savoia prima di farli rientrare per la terribile 4° tappa finale Monaco-Monaco nella notte tra il 3 e 4 Febbraio. Il tutto con l’incognita neve-ghiaccio-brina-acqua che caratterizza le difficoltà classiche del Rallye di MonteCarlo, moderno o storico che sia.

Ma con una squadra di tale portata l’obiettivo della Scuderia Milano Autostoriche non può essere celato più di tanto: i concorrenti incrociano le dita e danno appuntamento a fine gara.

La Scuderia Milano Autostoriche raggruppa principalmente gli amanti delle auto d’epoca ma anche gli appassionati di sfide su strada e in pista col cronometro. Nato nel 2006 dal gruppo dei soci fondatori, tutti amici che gareggiavano insieme già da oltre dieci anni, il sodalizio conta attualmente quaranta soci, tutti appassionati in piena attività, con un parco vetture datate tra il 1930 e il 1980. Tra queste alcuni esemplari di indubbio valore storico-collezionistico. Peculiarità della Scuderia Milano Autostoriche è lo spirito che accomuna tutti i soci ed i simpatizzanti: amicizia e sportività.
Lo scopo della scuderia storica è quello di aiutare i soci con consigli e suggerimenti per la loro attività agonistica e per la corretta preparazione della vettura e della gara, contribuendo a creare sinergie che riescono a ridurre i costi e le tempistiche organizzative e burocratiche caratteristiche di determinati tipi di manifestazioni.

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