MODELLO | VALUTAZIONE TCS | PREZZO |
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CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870 | ★★★★ | |
GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE 3 | ★★★★ | |
MICHELIN ALPIN 6 | ★★★★ | |
DUNLOP WINTER SPORT 5 | ★★★★ | |
VREDESTEIN WINTRAC PRO | ★★★★ |
24 Ore di Le Mans 2012. Davanti a circa 200.000 spettatori le 4 Audi R18 portate in pista dall’Audi Sport Team Joest hanno dimostrato di essere le vetture più veloci e più affidabili in gara, terminando al primo, secondo, terzo e quinto posto assoluto.
“Questo ulteriore successo nella più stressante gara endurance del mondo ha dimostrato la competenza tecnica dei nostri ingegneri in maniera straordinariamente efficace” ha commentato Rupert Stadler, Presidente di AUDI AG, direttamente da Le Mans. “Con la trazione e-tron quattro e la tecnologia di costruzione leggera Audi ultra abbiamo messo in pista una tecnologia completamente nuova e l’abbiamo portata al successo al primo tentativo. E in un contesto difficile come Le Mans, nulla poteva essere dato per scontato. Ancora una volta, questa gara ha dimostrato l’importanza di presentarsi al via perfettamente preparati”.
Dopo 378 giri, i vincitori dello scorso anno Marcel Fässler (CH), André Lotterer (D) e Benoît Tréluyer (F) al volante della R18 e-tron quattro numero 1 hanno chiuso al primo posto. Dindo Capello, Tom Kristensen (DK) e Allan McNish (GB) al volante della vettura gemella numero 2 sono saliti sul secondo gradino del podio completando lo storico risultato per l’innovativa tecnologia di trazione integrale in cui un asse è spinto da motore termico e l’altro è mosso da motori elettrici. Contemporaneamente, Audi sta già testando su strada questa tecnologia per studiarne un futuro utilizzo su vetture di serie. Al suo debutto sul circuito de La Sarthe, Marco Bonanomi, con Oliver Jarvis (GB) e Mike Rockenfeller (D) hanno completato il podio Audi portando al terzo posto la R18 ultra con numero di gara 4. Si è realizzata così la terza tripletta per il Marchio dei quattro anelli, dopo quelle del 2000, 2002 e 2010. Romain Dumas (F), Loïc Duval (F) e Marc Gené (E) hanno chiuso la competizione al quinto posto.
Le quattro R18 erano spinte dall’ultima evoluzione del motore V6 TDI con singola turbina a geometria variabile, utilizzato per la prima volta nel 2011. La nuova scatola della trasmissione in carbonio, una novità assoluta in gara a Le Mans, ha superato brillantemente il test, completando senza alcun inconveniente i 5.151 km di gara sulle quattro macchine. Le due R18 e-tron quattro sono state protagoniste assolute dell’ottantesima edizione della classica di durata sin dalle battute iniziali e hanno lasciato la posizione di testa a una della Toyota solo per pochi giri durante la sera del sabato. Dopo il prematuro ritiro degli avversari le due e-tron si sono contese la vittoria durante tutta la notte e la mattina di domenica, spesso separate da pochi secondi.
A tre ore dalla fine, un incidente occorso a McNish alle curve Porsche ha richiesto un intervento all’anteriore, portato a termine in tempo record dai meccanici dell’Audi Sport Team Joest, in modo da conservare la seconda posizione. La vettura che ha vinto, con numero di telaio R18-208H e soprannominata “Electra” non è stata esente da inconvenienti. Marcel Fässler ha toccato due volte le barriere il sabato mattina: la prima volta andando in testa coda ad alta velocità, la seconda per evitare un’altra vettura alla curva Mulsanne. Benoît Tréluyer, (debilitato da un raffreddore), si è girato una volta all’ingresso della corsia box. La R18 ultra numero 4 ha perso un giro all’inizio della corsa per un controllo alla sospensione posteriore. In tarda mattinata di domenica, poi, un problema al cambio ha costretto il pilota a spegnere il motore due volte per superare l’impasse. Bonanomi e Jarvis hanno quindi conquistato il loro primo podio, mentre Rockenfeller è tornato a gustarsi i festeggiamenti un anno dopo il suo incidente.
Due incidenti praticamente identici hanno fatto perdere alla R18 ultra numero 3, con cui Loïc Duval ha siglato il giro più veloce in gara, ogni chance di successo. Sabato sera Romain Dumas ha colpito le barriere scivolando sulla parte sporca del tracciato nel superare una vettura GT. Lo stesso inconveniente è capitato a Marc Gené verso mezzogiorno di domenica. La riparazione dei danni ha comportato la perdita di circa 12 giri complessivi.
“Questa è stata una gara come solo Le Mans sa regalare” ha commentato Wolfgang Ullrich, Responsabile Audi Motorsport, dopo che la quattro R18 hanno tagliato il traguardo. “Non puoi mai tirare fiato troppo presto. Domenica a mezzogiorno tutti stavano già parlando di una tripletta Audi quando due delle nostre auto hanno avuto incidenti praticamente simultaneamente. Il modo in cui la squadra si è operata per riparare in tempi rapidi i danni dimostra la competenza esemplare dell’Audi Sport Team Joest. Posso solo togliermi il cappello davanti a tutti i membri della squadra Audi Sport che nell’ultimo anno hanno lavorato in modo così intenso per rendere possibile questo trionfo. È stata una sfida enorme sviluppare un’auto ibrida in grado di essere veloce e resistere per 24 ore di gara. Il fatto di essere stati capaci di vincere al debutto, così come con la tecnologia TFSI nel 2001 e TDI nel 2006 è la dimostrazione della competenza tecnologica Audi. Questo è un gran giorno per Audi Sport, per Audi e per la tecnologia e-tron quattro”.
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Con la undicesima vittoria a Le Mans, Audi ha consolidato la leadership nel campionato WEC. Dindo Capello, Tom Kristensen e Allan McNish hanno conquistato la vetta nella classifica piloti.
Così Dindo Capello a fine gara “Fino all’incidente è stata una gara fantastica. Ma per vincere bisogna correre dei rischi. Come pilota so che certe situazioni possono succedere a qualunque pilota in qualunque momento, soprattutto quando si lotta per il successo. Qui a Le Mans non si può sprecare un solo decimo di secondo. A volte le cose funzionano, altre volte no. Per noi questa volta non hanno funzionato, andrà meglio la prossima”.
Marco Bonanomi ha così commentato il suo primo podio “É fantastico finire a podio la mia prima Le Mans. La gara non è stata facile, abbiamo avuto una foratura nelle fasi iniziali e qualche problema alla trasmissione più tardi, ma abbiamo saputo essere veloci e non abbiamo commesso errori. Sono molto contento per Audi, per i miei colleghi e per me stesso. Un risultato perfetto”.
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