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F1 Suzuka Giappone: Fondamentale … la gestione delle gomme

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Il pilota della McLaren, Jenson Button, vincitore in Giappone lo scorso anno, ha segnato il miglior tempo nella prima sessione con un tempo di 1m34.507s: due decimi di secondo più veloce rispetto al compagno di squadra Lewis Hamilton. Button ha utilizzato la gomma dura per segnare il suo tempo a mezz’ora dalla fine, scalzando il pilota Red Bull Mark Webber, che era stato il più veloce all’inizio della sessione con la gomma dura, mescola usata da tutti i piloti nelle prove del mattino.  I piloti hanno saggiato la gomma morbida nella sessione del pomeriggio, dove si è corso con temperature della pista vicine ai 40 gradi centigradi. Il pilota della Caterham, Vitaly Petrov, è stato il primo pilota a passare ai P Zero Yellow soft a mezz’ora dall’inizio della seconda sessione. Il miglior tempo della sessione pomeridiana, e in generale del fine settimana finora, è stato segnato da Mark Webber, con un benchmark di 1m32.493s, su gomma morbida.

F1 Suzuka Giappone: Fondamentale ... la gestione delle gomme 1

Gli ultimi 30 minuti della seconda sessione sono stati in gran parte dedicati dalle squadre a effettuare lunghi run con pieno di carburante, su un circuito dove la comprensione del degrado è di vitale importanza. La prima metà del giro a Suzuka è essenzialmente una lunga sequenza di curve, che porta rapidamente le gomme in temperatura, ma significa anche che la mescola è costantemente al lavoro senza possibilità di raffreddarsi. La seconda metà del giro, che presenta anche un asfalto relativamente nuovo, è formata principalmente da curve ad ampio raggio, prese ad alta velocità. Come spesso accade, all’inizio delle prove libere l’intero circuito era “verde” e scivoloso, ma si è gommato progressivamente.

Il direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery, ha commentato: “Le squadre hanno molte informazioni da assimilare, raccolte durante le prime due sessioni di prove libere, con la mescola morbida che sarà probabilmente la soluzione prescelta da molti piloti per le qualifiche. Oggi, come d’abitudine, i Team si sono concentrati sulla piena comprensione del comportamento delle gomme, stabilendo i punti di crossover e raccogliendo anche i dati legati alla velocità relativa dello pneumatico quando è utilizzato per più di un run, ed è per questo che abbiamo visto così tanti programmi diversi. Le squadre, inoltre, hanno valutato il degrado degli pneumatici con diversi carichi di benzina: informazione di vitale importanza in vista della gara. Lo scorso anno, la strategia degli pneumatici è stata fondamentale: Jenson Button vinse dopo esser partito dalla seconda posizione ed aver ritardato il primo pit stop di un giro, rispetto a Sebastian Vettel che partiva dalla pole. I primi tre piloti fecero tutti tre soste nel 2011, con tre stint sulla mescola più morbida e uno stint finale sulla mescola più dura. Quest’anno abbiamo più probabilità di vedere due soli pit stop, considerando anche fattori esterni quali la safety car e le condizioni meteorologiche. Abbiamo molti dati da analizzare ma ci aspettiamo che la differenza di prestazioni tra le due mescole sia compresa tra 1,0-1,2 secondi. Non vi è alcun dubbio che Suzuka è un circuito estremamente impegnativo per le gomme, ma con una corretta gestione degli pneumatici e con le giuste strategie di gara potremo avere delle belle sorprese. Per non dimenticare il calore e l’affetto dei tifosi giapponesi che rendono questo posto speciale”.

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