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F1 India: Intervista a Narain Karthikeyan, HRT

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MODELLO

VALUTAZIONE TCS

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CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870 ★★★★

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GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE 3 ★★★★

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MICHELIN ALPIN 6 ★★★★

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DUNLOP WINTER SPORT 5 ★★★★

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VREDESTEIN WINTRAC PRO ★★★★

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A differenza dell’ultimo Gran Premio, in Corea dove Pirelli è scesa in pista con le sue mescole più morbide, il circuito indiano sottopone le gomme a maggiori sollecitazioni. Ciò è dovuto ad alcuni fattori, a partire dalle alte temperature che superano i 30 gradi centigradi. Il layout del tracciato, poi, presenta diverse curve veloci che scaricano sugli pneumatici una forte energia laterale: in particolare nella curva 10, simile alla famosa curva 8 del GP di Turchia. Lo pneumatico anteriore sinistro è soggetto a una accelerazione di 4g all’uscita della curva, dove è richiesto il massimo grip per mantenere la traiettoria, ma le gomme in curva sono anche sottoposte a un pieno carico laterale per sei secondi, il che ne aumenta l’usura. In particolare, all’inizio del giro ci sono notevoli dislivelli che esercitano forze verticali sugli pneumatici, a cui si aggiunge una forza frenante di 3.6g nella curva 4.

F1 India: Intervista a Narain Karthikeyan, HRT 1

Il rettilineo principale, che misura più di un kilometro, è uno dei più lunghi dell’anno: le temperature del battistrada possono raggiungere i 100 gradi centigradi durante il giro per poi raffreddarsi considerevolmente alla fine del rettilineo.

Narain Karthikeyan, HRT ha dichiarato circa il prossimo Gran Premio dell’India.: “L’anno scorso la scelta delle gomme è stata comprensibilmente un po’ conservativa, ma con le mescole 2012 leggermente più morbide e un tracciato in condizioni fantastiche, quest’anno la situazione potrebbe essere diversa. Il layout presenta un grande mix di caratteristiche ed è sfidante per le gomme, in quanto vi sono pochissime curve non impegnative, fatte salve la curva 1 e, forse, l’ultima. Se si è impazienti con l’acceleratore, l’uscita in prima marcia dalla curva 3 può stressare le gomme posteriori. Alle curve 5-6 si sterza e si accelera simultaneamente, arrivando ai limiti della pista. Ci sono un paio di cambi di direzione in quinta marcia, con le curve a esse 8-9 e 13-14 affrontate a oltre 200 km orari. Infine c’è la lunghissima curva 10, in cui si sterza per oltre sei secondi mentre la velocità minima in curva è di poco inferiore ai 200 km orari e sottopone l’anteriore sinistro degli pneumatici a un’enorme energia. Nel complesso, si tratta di un giro abbastanza impegnativo ma, dal momento che la superficie non è abrasiva, l’usura delle gomme non dovrebbe essere un problema. Dovremo aspettare fino alle sessioni di prove libere del venerdì per scoprire cosa ci si può attendere da entrambe le mescole. L’obiettivo è vedere come le morbide performano a pieno carico di carburante. Ovviamente per me questa è la gara più attesa del calendario, e c’è già una grande curiosità attorno all’evento, visto che il Campionato è ancora aperto, mi auguro che tutti i piloti e gli addetti della F1 possano assaporare l’esperienza indiana”.

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