MODELLO | VALUTAZIONE TCS | PREZZO |
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CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870 | ★★★★ | |
GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE 3 | ★★★★ | |
MICHELIN ALPIN 6 | ★★★★ | |
DUNLOP WINTER SPORT 5 | ★★★★ | |
VREDESTEIN WINTRAC PRO | ★★★★ |
Indice Contenuti
Oggi le auto sono sempre più tecnologiche, sicure, facili da guidare, ricche di controlli ed ausili atti a semplificare il duro lavoro dell’automobilista. Perché scegliere quindi un corso di guida sicura? Semplice … ma non sempre scontato: il miglior controllo di sicurezza presente su ogni vettura, è proprio lo stesso guidatore.
Quotidianamente la vita ci impone dalle scelte: ciò che spesso risulta in teoria molto semplice, nella vita reale si rivela estremamente difficile, portandoci a “fare le cose” in modo pratico senza aver studiato e senza esserci documentati; altre volte invece siamo legati a teorie che non riusciamo a riportare nella realtà.
La sicurezza è equilibrio al volante, un equilibrio fatto di comportamenti e conoscenze. Questo è il “Live Motive di Guidare Pilotare”, scuola che basa la propria forza sull’elevata conoscenza tecnica e sulla fondamentale esperienza alla guida.
Al fine quindi di imparare e migliorare le personali conoscenze e tecniche di guida, ho partecipato al Corso di Guida Sicura realizzato GuidarePilotare BMW Driving Experience, scuola creata da Siegfried Stohr che si prefigge lo scopo di educare gli automobilisti ad una guida responsabile e soprattutto sicura.
Ogni automobilista infatti, al fine di migliorare la propria sicurezza in auto, deve necessariamente fare esperienze di guida, esperienze che consentono di acquisire cognizione e soprattutto consentono di controllare le emozioni nelle situazioni di stress, principalmente in condizioni di emergenza.
Il modo migliore per controllare queste emozioni è quindi imparare a guidarle, imparare a guidare i propri stati d’animo, le proprie emozioni e imparare ad essere padroni delle tecniche di guida più corrette ed opportune.
Risulta quindi fondamentale abbinare Teoria e Pratica (che necessariamente andare di pari passo); alla guida di un’automobile nulla deve essere lasciato al caso per avere una reale conoscenza delle situazioni di pericolo che quotidianamente potrebbero presentarsi.
Dall’aula …. alla pista
Non esiste pratica senza teoria … e teoria senza pratica serve a poco o a nulla. Su questo breve ma fondamentale principio si basano i corsi di guida GuidarePilotare BMW Driving Experience
Prima di iniziare a “guidare”, un istruttore conduce gli allievi in aula per una breve ma fondamentale lezione. Non aspettatevi la solita noiosa lezione scolastica, qui parliamo di un vero e proprio concentrato di tecnica automobilistica, fisica e dinamica del veicolo.
Dalle nozioni di sovrasterzo e sottosterzo alla imbardata, beccheggio e rollio, l’istruttore illustra le corrette tecniche di guida, i giusti movimenti da effettuare per gestire (anche sotto stress) le differenti situazioni di pericolo, situazioni che ogni giorni possono nascondersi nell’abituale tragitto casa – lavoro – casa.
Guida Sicura significa infatti avere la consapevolezza che ogni mezzo di trasporto esegue solo i nostri ordini: una vettura infatti non sbanda da sola (a meno di avarie meccaniche); è il conducente che, per errore, distrazione … o abuso … conduce l’auto in quella determinata situazione di pericolo.
Risulta quindi scontato che, avere la consapevolezza di come e perché un’auto reagisce in un determinato modo e soprattutto padroneggiare teoria e pratica per poter rimediare a ciò, è il significato primario di … Guida Sicura.
Padronanza completa delle nuove tecnologie
Oggi guidiamo auto super tecnologiche, auto contraddistinte da sistemi elettronici pensati per aiutare il conducente in tutte le fasi di guida; ABS, ESP; DTC, ASR sono solo alcuni dei sistemi di ausilio alla guida, sistemi pensati per aiutare il condecente a frenare senza bloccare le ruote, sbandare, partire senza pattinamento dei pneumatici ….
Nonostante tutta questa elettronica, emerge da studi di settore condotti in tutta Europa che l’automobilista medio non sa frenare la propria vettura. La gran parte delle persone infatti, durante una manovra di emergenza, frena poco o frena male, dosando in modo errato la forza sul pedale.
Ciò è una conseguenza diretta delle nuove tecnologie, sistemi di controllo dinamici che, per fattori di sicurezza, non possono essere testati per strada e nel traffico (risulterebbe pericolosissimo per la Sicurezza Stradale).
Per questo in condizioni di emergenza, la gran parte degli automobilisti, non sono in grado di conoscere il comportamento della propria vettura assistita elettronicamente. Affiancare la pratica alla teoria serve quindi a padroneggiare la conoscenza ed apprendere dalle sensazioni.
Una volta completata la lezione in aula non ci resta che scendere in pista per le prove pratiche ..
Skid … Controsterzo e Tecnica Dell’incrocio
La guida con lo Skid prevede la percorrenza di un mini tracciato estremamente tortuoso con una BMW Active Tourer a trazione anteriore e con l’asse posteriore sollevato da terra grazie ad un apposito carrello.
In questo esercizio necessario lavorare bene con lo sguardo e applicare la tecnica dell’incrocio, ovvero la tecnica che prevede di incrociare le mani sul volante per averlo sempre in presa durante le manovre.
Anche se la velocità è bassa (si percorre in prima marcia) la vettura avendo il posteriore completamente libero sbanda tantissimo simulando una guida in totale sovrasterzo; fondamentale quindi regolare la pressione sul gas ed essere pronti a controsterzare in modo da riprendere direzionalità e completare il circuito senza abbattere i birilli. Per spiegare al meglio la guida con lo Skid suggerisco questo video in cui l’istruttore ci illustra la corretta tecnica da utilizzare.
Sovrasterzo di Potenza
È andato in “testa – coda”: questa è la risposta che spesso viene data alla domanda di come sia successo un incidente. Ma tecnicamente cosa significa “testa – coda”? Il “testa – coda” è l’ultimo effetto (il più negativo !!) del sovrasterzo. Il sovrasterzo (si indica quando l’auto sterza più di quanto impostato) può essere causato da violente accelerazioni con auto a trazione posteriore, ma in talune situazioni, potrebbe essere la causa delle manovre effettuate per recuperare una vettura che sta “sottosterzando”.
Nella prima ipotesi il sovrasterzo si verifica quando, all’uscita di una curva, si apre velocemente il gas: l’acceleratore impartisce al motore di aumentare velocità, il motore genera coppia e potenza che attraverso l’albero di trasmissione vengono trasferiti ai pneumatici, penumatici che, dopo una determinata soglia, non riescono più a garantire grip ed aderenza. L’auto inizia quindi ad allargare il posteriore perdendo direzionalità e controllo.
In queste fasi è fondamentale il controllo; il proprio (gestire le emozioni) e quello del mezzo (saper come si comporta la vettura). Contrastare il sovrasterzo non è infatti una manovra semplice; occorre tecnica e pratica.
Per imparare a controllare il sovrasterzo saliamo a bordo di una BMW 235i, auto a trazione posteriore con oltre 300 CV; con questa auto è estremamente facile far scattare il sovrasterzo di potenza per lo più su asfalto bagnato e vernice scivolosa (con aderenza estremamente limitata). Scopo dell’esercizio, annullare il sottosterzo controllando gas e volante.
Prima di tutto … eliminare la causa: in questa situazione, la prima cosa da fare è sicuramente eliminare la causa del sovrasterzo e, essendo in presenza di sovrasterzo di potenza, prima di tutto è necessario alzare il piede dal gas, controsterzare (lavorare bene con sguardo e mani) col volante fino a quando la vettura non è nuovamente diritta e soprattutto “stabile”.
Da studi ed analisi emerge infatti che il sovrasterzo è una delle maggiori cause di incidenti stradali: capire quindi come prevenirlo e annullarlo è di fondamentale importanza. Essendo inoltre una “manovra importante e rischiosa” da imparare è necessario che le prove siano effettuate in condizioni di massima sicurezza (pista attrezzata chiusa a traffico) e con la supervisione di personale esperto (istruttori e piloti professionisti).
Sottosterzo in percorrenza di curva
Al contrario del sovrasterzo, durante un sottosterzo la vettura tende ad allargare la traiettoria (sottosterzo = l’auto curva meno del necessario). Per annullare il sottosterzo la regola principale è eliminare il gas (se il caso frenare), dare nuovamente grip ai pneumatici anteriori e proseguire la curva.
Come avviene un sottosterzo? Le cause che possono scaturire un sottosterzo sono svariate; tra le più comuni troviamo il troppo gas in curva (trazione anteriore) o un ingresso in curva a velocità troppo elevata.
Nota Bene: se la vettura parte in sottosterzo non serve a nulla continuare ad aumentare l’angolo di sterzo ovvero girare maggiormente il volante, in quanto diminuisce notevolmente l’impronta a terra dei pneumatici e di conseguenza l’aderenza gomme – asfalto.
In situazione quindi di sovrasterzo di potenza la prima cosa da fare è alleggerire progressivamente la pressione sul gas e lavorare con il volante per rimettere il veicolo sulla corretta traiettoria.
Se invece il sottosterzo è scaturito da una entrata in curva a velocità troppo elevata sarà necessario alzare il piede dal gas e iniziare a modulare la corretta frenata per recuperare la traiettoria e di conseguenza l’auto.
Frenare Forte e Frenare Bene
La prova di frenata d’emergenza (per evitare un ostacolo) si prefigge come scopo primario insegnare la corretta frenata di emergenza ovvero capire come e quanto freni, pneumatici ed angolo di sterzo influiscano sulla effettiva lunghezza di arresto della vettura. L’istinto spesso ci suggerisce di ruotare molto il volante (spesso più del necessario) e ciò non rappresenta sempre un bene in quanto maggiore è l’angolo di sterzo, minore risulta l’area di impronta a terra dei pneumatici:
MINORE AREA A TERRA = MINOR SUPERFICIE DI APPOGGIO = MINOR ATTRITO = MAGGIOR SPAZIO PER ARRESTARSI.
E di fronte ad un ostacolo improvviso? Ultimo esercizio … ma sicuramente non per importanza è la prova relativa all’evitamento ostacolo (qui a Misano rappresentato da un muro d’acqua azionato dall’istruttore).
In questo esercizio l’obiettivo non è frenare (non faremo in tempo ad evitare l’ostacolo), ma evitare il “muro d’acqua” (pensiamo ad un bambino che improvvisamente attraversa la strada senza guardare chi arriva).
Per eseguire correttamente la prova è necessario sterzare repentinamente e controllare l’auto durante la sbandata derivata dal trasferimento di carico. In questa condizione infatti si innesca un improvviso e brusco sovrasterzo, sovrasterzo che (come esercizio precedente) deve essere governato e controllato controsterzando velocemente e dosando il gas per facilitare il successivo riallineamento.
Nota Bene: pur non essendo una situazione “naturale” (tutti davanti ad un ostacolo istintivamente alzano il piede dall’acceleratore), se questa manovra viene effettuata a gas costante, il trasferimento di carico risulta minore e di conseguenza l’auto è più stabile con minore perdita di aderenza del posteriore (che rimane più carico in quanto stiamo ancora parzializzando l’acceleratore).
In pista per affinare la tecnica e migliorare la guida
Dopo gli esercizi pratici è il momento di scendere in pista sul fantastico tracciato di Misano Adriatico. Sicuramente la parte più “ludica” ma anche la sezione in cui è possibile evidenziare al meglio le “lacune alla guida” ed affinare la propria tecnica di guida.
Scopo dei 12 giri divisi in tre tranche (3+4+5), riuscire a riportare su strada le tecniche insegnate e “si spera” imparate sul circuito. Ecco quindi che gli insegnamenti di come frenare bene e forte, usare il volante per approcciare una curva, dosare il gas in ingresso – percorrenza – uscita di curva iniziano a diventare parte integrante del “sistema di guida”, sistema che essendo dinamico e non statico curva dopo curva evolve velocemente.
La percezione (ma anche le conferme degli istruttori) di una guida sensibilmente migliorata rispetto alla mattina diventano realtà evidenziando come il dodicesimo giro sia effettivamente migliore, più veloce e decisamente più sicuro del primo.
Il ruolo fondamentale dei pneumatici
I pneumatici giocano un ruolo fondamentale nella guida sicura: guidare a bassa pressione di gonfiaggio o addirittura con gomme troppo gonfie è rischioso: i pneumatici devono rispettare parametri imposti dalle case costruttrici, parametri non scelti a caso ma in base a tipologia, peso e dinamica del veicolo su cui devono essere equipaggiati. Non rispettare tali valori significa alterare la zona di impronta a terra dei pneumatici e tale zona risulta fondamentale per consentire al veicolo di poter esprimere le proprie performance.
Conclusioni e Riflessioni
Citando quanto detto in inizio articolo, La Sicurezza è Equilibrio al Volante, un equilibrio fatto di comportamenti e conoscenze, non possiamo che affermare l’esattezza di questa citazione.
Per una Guida Sicura è fondamentale … guidare con Equilibrio … saper padroneggiare le emozioni ed essere consapevoli delle cause – effetto. Guidare non è un gioco e soprattutto Guidare bene non è scontato.
Proprio il guidare bene non significa andare forti e veloci ma essere consapevoli di ciò che potrebbe accadere e avere conoscenze teoriche – pratiche per rimediare a tutte le situazioni di pericolo che la strada potrebbe riservarci.
Il corso di guida Sicura GuidarePilotare BMW Driving Experience fa proprio questo: educare ad un equilibrio fatto di comportamenti e conoscenze.
GuidarePilotare: 30 anni di esperienza e ….
GuidarePilotare nasce come scuola di guida sicura nel 1982: la prima in Italia. Dal 1999 inizia a svolgere corsi anche per le moto e, dal 2005, per i veicoli industriali e commerciali. Dal 2009 diventa anche scuola ufficiale di DAF e dal 2013 scuola ufficiale BMW Motorrad. Dal 2014 gestisce la BMW Driving Experience.
Fondata e seguita in tutto e per tutto da Siegfried Stohr GuidarePilotare è un ascuola di guida riconosciuta dalla regione Emilia Romagna e annovera il maggior bacino di utenza di clienti privati d’Italia. Inoltre sono suoi clienti anche enti prestigiosi come il Quirinale, il Ministero dell’Interno, l’Arma dei carabinieri, la Polizia Stradale, la Polizia Municipale di diversi Comuni oltre a prestigiose aziende italiane ed estere.
Dal 1982, GuidarePilotare ha assistito alla guida oltre 220.000 allievi! Un forte contributo alla sicurezza di chi guida e degli altri utenti della strada.
Siegfried Stohr, una vita intera a favore della sicurezza
Pilota di Formula Uno, laureato in Psicologia e psicologo dei servizi sociosanitari, Siegfried Stohr dopo una folgorante carriera, iniziata in kart a soli quattordici anni, che lo ha portato in soli cinque anni a vincere in auto due campionati italiani e a raggiungere la Formula Uno, fonda nel 1982 la prima scuola di guida sicura e sportiva in Italia.
In questo campo è un pioniere e le sue conoscenze psicologiche lo aiutano in breve tempo a sviluppare un metodo originale che non si limita a insegnare tecniche di guida, ma punta a sviluppare e valorizzare le capacità individuali: non solo quelle al volante, ma le capacità mentali di previsione e di autocontrollo che fanno in breve della Guidare Pilotare una vera scuola di pensiero.
Qui infatti, l’allievo impara a conoscere il comportamento dell’auto, ma impara soprattutto a conoscere le proprie reazioni in situazioni limite e di emergenza: ad utilizzare meglio i suoi sensi e ad ampliare le sue capacità di controllo mentale e di intervento al volante. A integrare queste capacità con una attenta consapevolezza dei rischi fondendo le maggiori conoscenze di guida con un atteggiamento preventivo e difensivo al volante.
Vi dico che al mondo esistono solo tre sport: le corride, l’alpinismo e le corse. Tutti gli altri sono giochi.
Con questa citazione di Ernest Hemingway inizia la lettera di Siegfried Stohr, con la quale vuole sottolineare la fondamentale importanza della sicurezza stradale.
La corrida non mi è mai piaciuta ma gli altri due sport li ho praticati e mi hanno insegnato molto sul rapporto col rischio, sulla lucidità mentale che bisogna avere, sulla intelligenza di chi non vuole correre rischi.
Infatti cosa accumunava secondo lo scrittore questi tre sport di eccellenza?
Ovviamente una certa dose di rischio insita in questi sport, mentre per lui gli altri erano solo giochi, non roba da veri uomini. Ma se questa sua frase contiene una evidente verità, non ne ho mai condiviso le conseguenze. Infatti, già nel 1980, poco prima della mia stagione in Formula Uno, scrivevo che per andare più forte non occorre correre più rischi, ma essere più bravi cercando di rompere con una stupida idea del coraggio come disponibilità mentale a correre rischi.
Lo sapevano anche gli antichi che, come faceva dire Platone a Socrate nel Protagora, sostenevano che fa attività pericolose chi sa, non chi non sa. Era quindi la conoscenza che riduceva i rischi perché secondo loro cosa brutta sarebbe il coraggio, perché pazzi sono costoro.
Per essere sicuri in situazioni di pericolo bisogna quindi sapere; bisogna sapere come evitarle, come uscirne indenni, ma soprattutto bisogna saperle prevedere.
È quindi una precisa analisi delle situazioni di rischio potenziale che permette al guidatore di sapersi rapportare al traffico, alle condizioni meteo e alle sue condizioni psicofisiche in modo sicuro.
Questo è ancor più attuale in estate con i grandi esodi di traffico: molte auto viaggiano spesso senza alcun rispetto per le distanze di sicurezza con guidatori stanchi, accaldati, frettolosi e nervosi per via dei loro bambini che scalpitano; quindi guidatori che facilmente procurano guai a terzi.
Con l’augurio che non siate mai voi quei guidatori ma che ve ne sappiate difendere con una condotta ancora più accorta.
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