MODELLO | VALUTAZIONE TCS | PREZZO |
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CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870 | ★★★★ | |
GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE 3 | ★★★★ | |
MICHELIN ALPIN 6 | ★★★★ | |
DUNLOP WINTER SPORT 5 | ★★★★ | |
VREDESTEIN WINTRAC PRO | ★★★★ |
Il pilota della Lotus, Kimi Raikkonen, è stato il più veloce nella seconda sessione di prove libere del venerdì, valide per il Gran Premio del Bahrain. Il finlandese ha segnato un tempo di 1m34.154s a metà sessione, utilizzando il P Zero White medium, pneumatico nominato in Bahrain insieme al P Zero Orange hard.
Durante la prima sessione – dominata dalle Ferrari di Felipe Massa e Fernando Alonso – i piloti hanno utilizzato soltanto la mescola dura. Nella seconda sessione, invece, le squadre hanno provato anche le gomme medie, con una temperatura della pista che ha sfiorato i 42 gradi centigradi. Alla fine della seconda sessione, i Team si sono concentrati sui long run con pieno di carburante, al fine di simulare le condizioni, piuttosto difficili, che incontreranno in gara domenica.
Il Direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery: “Come previsto, l’evoluzione della pista ha giocato un ruolo di primo piano nelle libere di oggi: molti piloti hanno atteso che la pista si gommasse di più prima di uscire dai box. Ovviamente le condizioni di pista continueranno ad evolvere, quindi non abbiamo ancora una fotografia completa di quello che succederà in gara. L’usura e il degrado sono in linea con quanto ci attendiamo: qui le gomme posteriori sono particolarmente sollecitate, anche se in gara le vetture saranno certamente in grado di completare stint più lunghi di quelli che abbiamo visto. Alcuni piloti, ad esempio, hanno completato più di 15 giri con le gomme dure, quindi siamo sicuramente sulla buona strada per vedere una strategia a tre soste, anche se è probabile che qualcuno in gara tenti due soli pit stop. Ma avremo un’idea chiara di quella che sarà la strategia vincente solo una volta analizzati i dati delle libere di oggi e quelli di domani”.
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Gli pneumatici dal punto di vista del circuito
- Il Bahrain è uno dei circuiti più impegnativi della stagione per le forze longitudinali scaricate sugli pneumatici: soprattutto nella decelerazione nelle curve 1 e 14, e la trazione nella curva 10.
- La decelerazione infatti è una caratteristica fondamentale del Circuito Internazionale del Bahrain: nella prima curva le monoposto decelerano da 315kph a 65kph in soli 130 metri e tre secondi. Questo mette un carico sulle gomme equivalente a circa 4,5g.
- La forza laterale è nella media annuale, con un picco nella curva 12.
- Le mescole 2013 Pirelli per la F1 sono più morbide rispetto al 2012, quindi la hard 2013 è più simile alla media dello scorso anno. Ed è per questo motivo che per il Gran Premio del Bahrain di quest’anno sono state scelte le hard e le medium, al contrario del 2012 quando si è corso con le medie e le soft. Nel 2012, i primi cinque classificati del Gran Premio del Bahrain hanno optato per una strategia a tre pit stop e tutti sono partiti con mescola soft.
- Tuttavia, rispetto a quest’anno, il modo di utilizzare le soft e le medie era diverso. Sempre nel 2012 il più alto in classifica con una tattica a due soste è arrivato sesto.
Il commento di Paul Hembery, direttore Motorsport Pirelli: “Nella scorsa stagione, quella del Bahrain è stata una delle poche gare del tutto nuove per noi, anche se è un circuito che conosciamo bene per i test. Per gli pneumatici è una delle piste più impegnative dell’anno, soprattutto a causa delle elevate temperature ambientali e della pista. Sono attesi circa tre pit stop per ciascuna vettura, anche se per fare una previsione più accurata dovremmo aspettare i dati delle prove libere del venerdì. Una delle principali sfide del Bahrain riguarda l’evoluzione pista, che è molto difficile da prevedere, soprattutto per la quantità di sabbia che si deposita sul circuito. Dall’esperienza dello scorso anno, però si può prevedere che ci sarà spazio per diverse strategie di gara, consentendo anche ai piloti che non si saranno qualificati di recuperare durante il Gran Premio”.
Jean Alesi: “Quello del Bahrain è un circuito sul quale non ho mai gareggiato durante la mia carriera in Formula Uno, ma vi ho corso e vinto nella serie, simile alla Nascar, Speedcar. Dopo una modifica al layout, il tracciato ora è tornato alla sua versione originale ed è un bel circuito che richiede l’individuazione del giusto passo di gara. Se si riesce a trovarlo consente di ottenere un buon tempo sul giro e di mantenere gli pneumatici nella migliore condizione possibile, che è un aspetto importante della gara. È un circuito molto esigente per le gomme, ma questo è influenzato anche dal pilota. Il Gran Premio del Bahrain è fisicamente impegnativo, quindi è necessario un buon livello di preparazione”.
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