MODELLO |
VALUTAZIONE TCS |
PREZZO |
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CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870 | ★★★★ | |
GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE 3 | ★★★★ | |
MICHELIN ALPIN 6 | ★★★★ | |
DUNLOP WINTER SPORT 5 | ★★★★ | |
VREDESTEIN WINTRAC PRO | ★★★★ |
Indice Contenuti
La nuova Alfa Romeo Tonale, vestita con i colori della Polizia di Stato italiana, è pronta per essere utilizzata dalle autorità locali per pattugliare le aree urbane. Questa autovettura sportiva e dall’aspetto accattivante, soprannominata “Pantera”, sarà presto in servizio presso le varie Questure per monitorare i territori.
Oggi, a Torino, si è tenuta la cerimonia simbolica di consegna della Tonale alla Polizia di Stato. L’evento si è svolto presso il Centro Stile Alfa Romeo con la partecipazione di personalità di rilievo come Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno, Vittorio Pisani, Capo della Polizia, Jean-Philippe Imparato, Amministratore Delegato Alfa Romeo, e Santo Ficili, Managing Director di Stellantis Italia.
La vettura è equipaggiata con un motore ibrido benzina da 1.500 cc e 163 cavalli, cambio automatico a 7 marce, protezioni balistiche, un sistema antisfondamento, e il sistema tecnologico avanzato “Mercurio Extended” per aumentare l’efficienza durante le operazioni. Sarà distribuita a partire da dicembre agli Uffici prevenzione generale e soccorso pubblico in tutte le Questure e nei principali commissariati di Polizia.
# | Preview | Product | Rating | Price | |
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In totale, 850 di queste autovetture, risultato di una gara Consip vinta da Stellantis nel 2022 per le forze dell’ordine, saranno integrate nella flotta della Polizia di Stato entro la metà del 2024. Questo segna l’ultima fase di una lunga collaborazione tra la Polizia e Alfa Romeo, iniziata negli anni ’50 con la 1900 Super TI speciale e continuata negli anni ’60 e ’70 con le Giulietta 1300 e Giulia super 1600, fino alle Volanti bianco-azzurre iniziando dagli anni ’80 con l’Alfa Romeo 33, seguite poi dalle 155, 159 e Giulia.
Alfa Romeo e Polizia di Stato
L’Alfa Romeo ha sempre avuto un ruolo fondamentale per le Forze dell’Ordine e anche l’immagine della Polizia di Stato è stata molto influenzata dalla presenza delle vetture milanesi.
Dopo l’impiego – sporadico e perlopiù per motivi di rappresentanza – di vetture anteguerra, è proprio con l’Alfa Romeo 1900 TI che la Polizia inizia a dotarsi di vetture appositamente allestite.
Anni Cinquanta (1900, 1900M, Giulietta)
Nel 1952, la denominazione “Pantera” è stata associata per la prima volta alle auto della Squadra Mobile, sebbene il simbolo corrispondente sia apparso solo agli inizi degli anni ’60. L’Alfa Romeo ha fornito circa 400 unità tra 1900 TI (Turismo Internazionale) e 1900 TI Super. Queste ultime, con un motore di quasi due litri, potevano raggiungere una velocità massima di circa 180 km/h.
Le vetture, dipinte di nero, non avevano modifiche meccaniche sostanziali, ma erano dotate di specifiche adattamenti: una robusta blindatura per proteggere sia il motore sia l’abitacolo, un parabrezza antiproiettile diviso in due sezioni, tendine di catena metallica per le ruote anteriori, fari orientabili e fendinebbia. Un tetto scorrevole permetteva agli agenti di sparare in piedi, e le auto erano equipaggiate con un impianto radio per comunicare con la centrale.
Le Alfa Romeo 1900 rimasero in servizio fino al 1964, e alcuni modelli continuarono ad essere usati come veicoli di servizio. La Polizia italiana ha utilizzato quasi tutti i modelli prodotti dall’Alfa Romeo. Negli anni ’50, oltre alla 1900 M “Matta” in livrea rossa usata dalla Celere, erano molto diffuse le Giulietta e le Giulietta TI, scelte per le loro prestazioni. Inoltre, furono introdotti alcuni furgoni Romeo e Romeo 2°, che in seguito furono sostituiti dai modelli F12.
Anni Sessanta (2600 Sprint, Giulia)
Nel decennio successivo, la 2600 Sprint si distinse indossando la livrea grigioverde, diventando, ad eccezione della Ferrari 250 GTE, l’auto più potente e veloce a disposizione della Polizia italiana. Successivamente, fu il turno della Giulia, che divenne un vero e proprio simbolo dell’epoca. Le versioni della Giulia destinate alla Polizia non solo divennero estremamente popolari e riconoscibili, ma ispirarono anche un genere cinematografico che divenne cult: il “Poliziottesco”, noto per i suoi emozionanti inseguimenti automobilistici nelle grandi città italiane.
La prima “Pantera” fu messa in servizio a Torino nel 1963, anche se il Ministero degli Interni aveva già acquistato alcune auto non in livrea nei mesi precedenti. Questa fu l’inizio di una lunga serie che sarebbe poi passata alle Giulia Super, includendo anche alcuni modelli 1300, 1300 TI e 1300 Super, e persino alcune rarissime TI Super. Le principali modifiche alle auto includevano un frontale ridisegnato con reticelle che nascondevano la sirena al posto dei due fari centrali, un lampeggiante e un’antenna per la radio, e in alcuni casi un faro orientabile. La batteria era spostata nel bagagliaio, gli interni erano rivestiti in skai marrone e dotati di una radio di ordinanza, e nel bagagliaio veniva collocato l’equipaggiamento specifico.
Le Giulia in servizio segnarono un’epoca di modernizzazione per le Forze dell’Ordine, con l’introduzione di centrali operative avanzate, comunicazione radio costante, addestramento specializzato per i piloti, e lo sviluppo di un parco auto e di officine per la manutenzione. Le varie versioni e aggiornamenti delle Giulia rimasero in servizio fino agli inizi degli anni ’80. Per la Polizia Stradale furono impiegate anche le Giulia Combinata con carrozzeria station wagon.
Anni Settanta (Alfetta, Alfasud, Nuova Giulietta)
Negli anni Settanta, l’Alfetta si affermò come successore della Giulia nell’immaginario collettivo, pur restando quest’ultima in servizio. Diverse serie dell’Alfetta furono acquistate dalla Polizia, soprattutto con motorizzazioni da 1.8 litri. Nel 1977, con l’introduzione della “Nuova” Giulietta, la Polizia trovò un nuovo veicolo per le sue Squadre Volanti. La Giulietta, con la sua agilità, si rivelò più adatta al controllo del territorio e ai servizi nel traffico cittadino rispetto all’Alfetta, mantenuta dalla Polizia Stradale per le sue caratteristiche di potenza.
Verso la metà degli anni Settanta, la Polizia modificò la sua livrea, passando dal grigioverde al bianco e azzurro, uno schema cromatico che è ancora in uso oggi. Oltre all’Alfetta e alla Giulietta, anche l’Alfasud, la prima Alfa Romeo con trazione anteriore e precursore di una serie di auto compatte, ebbe un ruolo significativo nella flotta della Polizia. Già nel 1972, poco dopo il suo debutto, le prime Alfasud entrarono in servizio con un motore boxer 4 cilindri da 1.2 litri. Fu però con la seconda serie, con motorizzazioni da 1.3 e 1.5 litri, che venne raggiunto il maggior numero di esemplari in servizio.
Anni Ottanta e Novanta (33, 75, 155)
Durante gli anni Ottanta, il parco veicoli della Polizia italiana subì importanti aggiornamenti con l’introduzione di nuovi modelli. L’Alfasud, un modello storico, lasciò il posto alla Alfa 33, inclusa nelle sue versioni di punta Quadrifoglio Verde. Inoltre, la Nuova Giulietta fu sostituita dalla sua evoluzione, l’Alfa 75, che fu impiegata prevalentemente con motorizzazioni 1.8. Questa tendenza continuò nel decennio successivo con l’introduzione della Alfa 155, caratterizzata questa volta dalla trazione anteriore.
In questi anni, la Polizia italiana iniziò anche a partecipare attivamente nel mondo del motorsport, schierando squadre ufficiali in diverse categorie. In gara scesero veicoli in livrea bianco e azzurra, tra cui una Alfasud 1300 Gruppo N, diverse Alfa 33 e 75 nella categoria Turismo, e anche una 155 V6 TI, dimostrando l’impegno della Polizia nel collegare la sua immagine a quella della velocità e dell’efficienza automobilistica. Questa partecipazione alle competizioni sportive rappresentò un ulteriore esempio del legame storico tra la Polizia italiana e il marchio Alfa Romeo.
Anni Duemila (156, 159, Giulietta)
La Alfa Romeo 156, anch’essa a trazione anteriore, ha rappresentato un altro importante veicolo per la Polizia Stradale. È stata utilizzata sia nella versione berlina che Sportwagon e, in seguito, è stata introdotta anche con motorizzazione JTD a gasolio. Similmente, la 159 è stata impiegata sia con motorizzazioni a benzina che diesel, oltre a varianti con trazione integrale Q4. Durante questi anni, le auto hanno visto il ritorno della blindatura per la protezione dell’equipaggio.
Più recentemente, la Polizia ha iniziato a utilizzare la Giulietta, disponibile sia con un motore da 1.6 JTDm-2 sia con cilindrata di due litri, entrambe a gasolio. Per quanto riguarda l’allestimento specifico per la Polizia, sono state realizzate due varianti: una con posti posteriori standard e l’altra con una paratia divisoria nell’abitacolo e un divanetto posteriore in plastica lavabile. Questi sviluppi mostrano il continuo impegno della Polizia nel garantire sia la funzionalità sia la sicurezza nelle sue flotte veicolari, mantenendo al contempo una stretta collaborazione con il marchio Alfa Romeo.
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