MODELLO | VALUTAZIONE TCS | PREZZO |
---|---|---|
CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870 | ★★★★ | |
GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE 3 | ★★★★ | |
MICHELIN ALPIN 6 | ★★★★ | |
DUNLOP WINTER SPORT 5 | ★★★★ | |
VREDESTEIN WINTRAC PRO | ★★★★ |
Il Gran Premio di Singapore – che si è svolto con temperature di oltre 30 gradi centigradi e umidità prossima all’80% – è una delle gare più dure della stagione, la più lunga in termini di tempo, per cui richiede i carichi di carburante più alti. Questo sottopone gli pneumatici a uno stress enorme, anche per via degli impatti continui contro i cordoli e la presenza di 23 curve, che testano al limite la trazione. Sabato, i top 10 si sono qualificati con gli pneumatici P Zero Red supersoft ma, non avendo girato nel Q3, il pilota della Force India Paul di Resta ha scelto di partire dalla 10° posizione con i P Zero Yellow soft. Questa strategia ha permesso a Di Resta di completare il primo stint di 19 giri sugli pneumatici soft quando la macchina era a pieno carico, prima di passare alle supersoft e poi chiudere la gara sulle soft.
Percorrendo 33 giri con l’ultimo set di Pirelli PZero Yellow soft, il pilota scozzese ha chiuso al 6° posto, suo miglior risultato della stagione e primo dei piloti su due soste. Vettel si è assicurato la vittoria con una strategia di tre pitstop, partendo con le supersoft prima di passare due volte alle soft per i due stint più lunghi nella parte centrale della gara. Il tedesco, in procinto di diventare il più giovane bi-Campione del Mondo nella storia della Formula Uno, ha chiuso la gara sugli pneumatici supersoft, gestendo alla perfezione la sua strategia e restando al comando dal via al traguardo.
A metà gara, un incidente ha provocato l’uscita della safety car (sempre in azione in tutti e quattro i gran premi finora disputati a Singapore), che ha annullato i 22 secondi di vantaggio di Vettel, facendo entrare in scena un altro aspetto della strategia, dato che la maggior parte dei piloti di testa è rientrata ai box per sostituire gli pneumatici. Un altro fattore che ha influito sulla strategia è stato il tempo richiesto dai pitstop, per via della pitlane di Singapore, lunga 404 metri, e un limite di velocità più basso: complessivamente, una sosta costa infatti oltre 30 secondi, anche se il tempo necessario per sostituire gli pneumatici solitamente si attesta tra i tre e i quattro secondi. La differenza in temini di velocità tra mescola soft e supersoft, poco più di un secondo al giro, ha creato molte opportunità di sorpasso durante tutta la gara, con manovre spettacolari dall’inizio alla fine. Il pilota della McLaren Lewis Hamilton è uscito dalla lotta per le prime posizioni dopo un contatto con Felipe Massa ma, nonostante il danno riportato nell’incidente, un drive-through e cinque visite ai box, è riuscito a sfruttare la velocità sia delle soft sia delle supersoft per risalire fino alla quinta posizione finale.
Il commento del Direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery:
Sotto le luci di Singapore, abbiamo assistito a un gran premio davvero spettacolare, in cui la strategia è stata determinante. Caldo, umidità e lunghezza della gara hanno messo alla prova i nostri pneumatici, ma entrambe le mescole hanno assicurato prestazioni eccellenti nel corso delle due ore. Non si sono verificati problemi particolari e il degrado è stato nella norma, viste le caratteristiche di questa gara. Questo è stato uno dei gran premi più complessi dell’anno in termini di strategia e tutti i Team hanno impiegato un’ampia varietà di soluzioni. Abbiamo nuovamente assistito a un finale incandescente, con Jenson Button all’inseguimento di Sebastian Vettel fino alla bandiera a scacchi. Gli organizzatori hanno fatto un ottimo lavoro, rendendo Singapore uno degli highlights della stagione di Formula Uno.
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