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Pirelli: così si sviluppano le gomme F1 che vedremo nel 2012

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MODELLO

VALUTAZIONE TCS

PREZZO

CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870★★★★

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GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE 3★★★★

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MICHELIN ALPIN 6★★★★

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DUNLOP WINTER SPORT 5★★★★

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VREDESTEIN WINTRAC PRO★★★★

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Durante tutta l’intera stagione di Formula 1 2011, Pirelli, oltre a preparasi per i Gran Premi,  ha svolto 10 giorni di test privati con il collaudatore Lucas di Grassi al volante di una Toyota TF109, modificata per rispondere agli ultimi regolamenti tecnici e aerodinamici. I test, di circa 700 chilometri al giorno, si sono svolti su quattro circuiti – Istanbul, Barcellona, Jerez e Monza. I test si sono concentrati sull’affinare le ultime evoluzioni degli pneumatici PZero F1 che si vedranno il prossimo anno, utilizzando una combinazione di simulazioni al computer, feedback del pilota e analisi dei dati. Ma come procede Pirelli durante lo sviluppo dei PZero F1? Inizialmente, un nuovo pneumatico è simulato in modo virtuale usando modelli matematici basati sul computer dalla divisione Ricerca e Sviluppo di Milano, dopo di che nella factory Pirelli di Izmit, in Turchia, vengono prodotti una serie di pneumatici prototipo veri e propri. Prima che questi prototipi siano montati sulla monoposto, a Milano vengono sottoposti a numerosi test su macchinari, che testano i limiti degli pneumatici oltre i consueti parametri. Solo in seguito scendono in pista.

Pirelli: così si sviluppano le gomme F1 che vedremo nel 2012 1

Test comparativi

Durante un test di pneumatici, il collaudatore prova ciascun nuovo pneumatico per un numero stabilito di giri ma, tra un run e l’altro, torna continuamente a un pneumatico di riferimento: in questo caso, alle mescole attuali che sono state utilizzate quest’anno. Questo significa che gli ingegneri Pirelli hanno una base consistente su cui lavorare e adeguata visibilità su eventuali influenze esterne sulle le prestazioni del nuovo pneumatico sottoposto a test.

Feeling e Feedback

Oltre ai dati puri che vengono raccolti durante il test degli pneumatici, quali temperatura, carichi e tempi sul giro, il pilota fornisce la sua impressione soggettiva sulle gomme, considerando il tempo di riscaldamento, la guidabilità e la precisione. Le impressioni del pilota sono spesso suffragate da dati, il che aiuta a costruirsi un’idea di come gli pneumatici possano essere ulteriormente migliorati. In questo modo gli ingegneri di prodotto possono regolare mescola e carcassa per raggiungere i risultati desiderati, che poi possono essere testati e verificati nuovamente con un prototipo diverso. Con solo 10 giorni di test ufficiali consentiti prima dell’inizio della stagione 2012, il lavoro svolto dal tester Lucas di Grassi e da tutto il team di sperimentazione è assolutamente vitale.

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In Formula Uno il ritmo di sviluppo è fenomenale, quindi i Team non hanno impiegato molto prima di comprendere i nostri pneumatici e sfruttare al meglio il loro potenziale – commenta il Direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery. Questo significa che in un certo senso abbiamo dovuto reinventarci di continuo, per continuare a progredire – continua Hembery – ed i pneumatici del prossimo anno rappresentano lo step successivo, con ancora più prestazioni. Il feedback e le informazioni che otterremo nel corso del weekend e del test di Abu Dhabi saranno molto importanti per proseguire lo sviluppo della nostra gamma di pneumatici P Zero 2012.

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