MODELLO | VALUTAZIONE TCS | PREZZO |
---|---|---|
CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870 | ★★★★ | |
GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE 3 | ★★★★ | |
MICHELIN ALPIN 6 | ★★★★ | |
DUNLOP WINTER SPORT 5 | ★★★★ | |
VREDESTEIN WINTRAC PRO | ★★★★ |
Indice Contenuti
Durante tutta l’intera stagione di Formula 1 2011, Pirelli, oltre a preparasi per i Gran Premi, ha svolto 10 giorni di test privati con il collaudatore Lucas di Grassi al volante di una Toyota TF109, modificata per rispondere agli ultimi regolamenti tecnici e aerodinamici. I test, di circa 700 chilometri al giorno, si sono svolti su quattro circuiti – Istanbul, Barcellona, Jerez e Monza. I test si sono concentrati sull’affinare le ultime evoluzioni degli pneumatici PZero F1 che si vedranno il prossimo anno, utilizzando una combinazione di simulazioni al computer, feedback del pilota e analisi dei dati. Ma come procede Pirelli durante lo sviluppo dei PZero F1? Inizialmente, un nuovo pneumatico è simulato in modo virtuale usando modelli matematici basati sul computer dalla divisione Ricerca e Sviluppo di Milano, dopo di che nella factory Pirelli di Izmit, in Turchia, vengono prodotti una serie di pneumatici prototipo veri e propri. Prima che questi prototipi siano montati sulla monoposto, a Milano vengono sottoposti a numerosi test su macchinari, che testano i limiti degli pneumatici oltre i consueti parametri. Solo in seguito scendono in pista.
Test comparativi
Durante un test di pneumatici, il collaudatore prova ciascun nuovo pneumatico per un numero stabilito di giri ma, tra un run e l’altro, torna continuamente a un pneumatico di riferimento: in questo caso, alle mescole attuali che sono state utilizzate quest’anno. Questo significa che gli ingegneri Pirelli hanno una base consistente su cui lavorare e adeguata visibilità su eventuali influenze esterne sulle le prestazioni del nuovo pneumatico sottoposto a test.
Feeling e Feedback
Oltre ai dati puri che vengono raccolti durante il test degli pneumatici, quali temperatura, carichi e tempi sul giro, il pilota fornisce la sua impressione soggettiva sulle gomme, considerando il tempo di riscaldamento, la guidabilità e la precisione. Le impressioni del pilota sono spesso suffragate da dati, il che aiuta a costruirsi un’idea di come gli pneumatici possano essere ulteriormente migliorati. In questo modo gli ingegneri di prodotto possono regolare mescola e carcassa per raggiungere i risultati desiderati, che poi possono essere testati e verificati nuovamente con un prototipo diverso. Con solo 10 giorni di test ufficiali consentiti prima dell’inizio della stagione 2012, il lavoro svolto dal tester Lucas di Grassi e da tutto il team di sperimentazione è assolutamente vitale.
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In Formula Uno il ritmo di sviluppo è fenomenale, quindi i Team non hanno impiegato molto prima di comprendere i nostri pneumatici e sfruttare al meglio il loro potenziale – commenta il Direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery. Questo significa che in un certo senso abbiamo dovuto reinventarci di continuo, per continuare a progredire – continua Hembery – ed i pneumatici del prossimo anno rappresentano lo step successivo, con ancora più prestazioni. Il feedback e le informazioni che otterremo nel corso del weekend e del test di Abu Dhabi saranno molto importanti per proseguire lo sviluppo della nostra gamma di pneumatici P Zero 2012.
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