MODELLO | VALUTAZIONE TCS | PREZZO |
---|---|---|
CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870 | ★★★★ | |
GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE 3 | ★★★★ | |
MICHELIN ALPIN 6 | ★★★★ | |
DUNLOP WINTER SPORT 5 | ★★★★ | |
VREDESTEIN WINTRAC PRO | ★★★★ |
Michelin Primacy 3 offre i risultati migliori, ossia la migliore aderenza nella frenata sull’asciutto, nella frenata sul bagnato e in tenuta in curva sul bagnato. È quanto emerge da un test effettuato dall’organismo indipendente TÜV SÜD Automotive nel febbraio del 2011*. Citiamo un esempio, prima di conoscere i risultati di questa indagine: a 100 km/h, il Michelin Primacy 3 frena, sull’asciutto, in uno spazio di 2,20 m inferiore rispetto alla media di quattro dei suoi concorrenti «premium». Il nome di questo nuovo pneumatico riflette dunque le sue qualità: Michelin Primacy 3 offre sicurezza in tre diverse situazioni critiche. Come tutti gli altri pneumatici Michelin, dà anche prova di un’elevata durata chilometrica riducendo i consumi di carburante (vengono risparmiati 70 litri di carburante in tutta la vita dello pneumatico, che per Michelin è di circa 45.000 km*). Per ottenere quest’equilibrio di prestazioni, Michelin ha adottato un processo di progettazione innovativo, che integra l’insieme delle conoscenze acquisite dalle equipe di Ricerca e Sviluppo nel campo degli incidenti stradali. Perché la sicurezza? Secondo un’indagine condotta dall’istituto GFK nel 2010, è la prima qualità che i consumatori si aspettano da uno pneumatico.
Michelin Primacy 3, integra il know-how nel campo dell’incidentologia: La sicurezza stradale non può essere riassunta in un’unica prestazione. La capacità di frenata non è l’unica prestazione richiesta per ottenere una buona sicurezza. L’alta velocità non è l’unico fattore responsabile degli incidenti. I preconcetti sui pericoli della strada sono molti. Per liberarsi da tali pregiudizi, Michelin si è premurata di attingere alle più ampie competenze in questo campo, sviluppate in particolare dalla VUFO, cattedra specificamente destinata allo studio degli incidenti della Technische Universität di Dresda, in Germania. In quest’università sono stati analizzati 20.000 incidenti stradali verificatisi in Europa nell’arco di 10 anni. Da quest’analisi emerge una «cartografia» dei tipi di incidenti e alcuni dati statistici sorprendenti.
Prima di lasciarvi alla visione del video, alcuni dati circa la classificazione degli incidenti stradali, incidenti che distinguono tre grandi famiglie:
- Gli incidenti che coinvolgono un solo veicolo, senza coinvolgimento di pedoni, con o senza un ostacolo.
- Gli incidenti che coinvolgono almeno due veicoli. In questo caso, anche le collisioni possono essere suddivise in: frontali, laterali, agli incroci e posteriori.
- Gli incidenti che coinvolgono un veicolo e un pedone.
Anche le condizioni della strada hanno la loro importanza. Rientrano in quest’ambito dell’analisi la tipologia di strada (urbana ed extraurbana) e le condizioni meteorologiche (strada asciutta o bagnata). Cosa rivela ancora lo studio?
- Il 70% degli incidenti avviene su strade asciutte
- Il 60% degli incidenti si verifica nelle aree urbane e a bassa velocità
- Il 75% degli incidenti avviene nei rettilinei (di cui il 20% su strada bagnata)
- Il 25% avviene in curva: sono i più gravi (il 50% dei quali su strada bagnata)
- Il 99% degli incidenti su strada bagnata si verifica in presenza di uno spessore di acqua molto basso
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