MODELLO |
VALUTAZIONE TCS |
PREZZO |
---|---|---|
CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870 | ★★★★ | |
GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE 3 | ★★★★ | |
MICHELIN ALPIN 6 | ★★★★ | |
DUNLOP WINTER SPORT 5 | ★★★★ | |
VREDESTEIN WINTRAC PRO | ★★★★ |
Indice Contenuti
AQUAPLANING: effetto che si verifica quando, su strada bagnata i pneumatici perdono aderenza con l’asfalto e il veicolo inizia a sbandare diventando ingovernabile. Da qui l’importanza di gomme con un buon battistrada, perché l’effetto citato si può verificare già a 60 km /h se questo non è sufficientemente alto e lo spazio necessario alla frenata sul bagnato può raddoppiare. Teniamo dunque sotto controllo i solchi principali del pneumatico ,cioè quelli più profondi che corrono lungo tutta la circonferenza della gomma. Un pneumatico ha , infatti, il compito di espellere l’acqua che si interpone tra ruota e il manto stradale; le scolpiture del battistrada “frammentano” il velo d’acqua espellendola verso i lati del pneumatico, che a 100 km/h drena 5-8 litri d’acqua al secondo.
Fattori che determinano l’aquaplaning sono :
1 – Lo spessore del velo d’acqua sull’asfalto
2 – La velocità del veicolo
3 – Il peso del veicolo
4 – La larghezza delle gomme (quanto più le gomme sono larghe, tanto più il fenomeno è facilitato perché c’è una maggiore impronta a terra e quindi una maggiore superficie opposta al velo d’acqua)
Su fondo viscido ideale sarebbe una vettura pesante con gomme strette (vedi rally), viceversa su fondo asciutto l’ideale è una vettura leggera con gomme larghe.
Se il profilo è inferiore a 3-4 mm, e si verifica un incidente, il proprietario dell’auto potrebbe essere ritenuto in parte responsabile e avere seri problemi con l’assicurazione.
Per verificare la corretta profondità del battistrada basta una moneta da un euro. Essa va inserita all’interno di uno dei solchi principali e se la corona dorata è appena coperta dalla gomma o è visibile implica che il profilo è inferiore a 4mm.
Cosa Fare per contrastare l’aquaplaning
Quando una vettura va in aquaplaning, per prima cosa bisogna NON FARSI PRENDERE DAL PANICO!
1 – Nessuna reazione brusca
2 – Sterzo ben saldo con mani posizionate alle 9 e 15
3 – Non rilasciare di colpo l’acceleratore, anzi alleggerire leggermente la pressione sul pedale
4 – Mai frenare
5 – Finita la pozzanghera che ha causato l’aquaplaning, tutto tornerà alla normalità.
Nei grafici sotto viene riportato il comportamento della vettura in relazione all’impatto del pneumatico tra battistrada e una pozza d’acqua (Immagine sinistra); inoltre il rapporto tra spazio di frenata ed usura del pneumatico (Immagine destra).
IL MIGLIOR RIMEDIO ALL’AQUAPLANING RIMANE LA PREVENZIONE: MODERARE ED ADEGUARE LA VELOCITÀ IN FUNZIONE DELLE CONDIZIONI METEO E STRADALI.
GommeBlog ringrazia per la lettura
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Egregi, nella recenzione da Voi pubblicata sul fenomeno aquaplaning, sono fortemente interessato al grafico sperimentale spessore acqua, velocità del mezzo, battistrada. Appare poco chiara la lettura dei numeri riportati nell’asse verticale della velocità. Vi ringrazio del chiarimento che sono sicuro invierete e porgo i miei saluti.
Gentile Sig. Giuseppe, purtroppo l’immagine da Lei indicata ci è stata fornita nelle misure inserite in articolo. Tuttavia ho provveduto a riportare qui sotto altre due immagini che spero Le siano utili