MODELLO | VALUTAZIONE TCS | PREZZO |
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CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870 | ★★★★ | |
GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE 3 | ★★★★ | |
MICHELIN ALPIN 6 | ★★★★ | |
DUNLOP WINTER SPORT 5 | ★★★★ | |
VREDESTEIN WINTRAC PRO | ★★★★ |
Indice Contenuti
I nuovi pneumatici Pirelli PZero Red supersoft debuttano sul circuito di Monaco. Questo weekend Pirelli aggiunge quindi un’altra pennellata di colore al famoso porto di Monte Carlo, con i nuovi pneumatici supersoft, i PZero Red. Questi pneumatici sono progettati per adattarsi in modo specifico alle strade strette e tortuose del Principato e garantiscono prestazioni sul giro eccelse. I pneumatici Pirelli PZero Red supersoft sono stati descritti come simili a pneumatici da qualifica, che un tempo erano una presenza fissa in Formula Uno. In passato, le ultra-veloci mescole Pirelli F1 da qualifica contribuirono a prestazioni incredibili, come il secondo posto sulla griglia di Pierlugi Martini su Minardi nel GP degli USA 1990, a meno di due centesimi di secondo dal tempo della pole di Gerhard Berger.
Il circuito di Monaco in dettaglio
Il leggendario circuito di Monaco è lungo 3.340 metri, e i 78 giri del gran premio vedranno il debutto dei nuovi Pirelli PZero Red supersoft, per assicurare il massimo grip sull’asfalto scivoloso, che la sera è aperto al traffico normale. Questo è solo uno dei fattori che rendono così difficile prevedere il livello di aderenza. Sainte Devote: le monoposto frenano per la prima curva del giro, rallentando di 160 km/h in 100 metri. Il continuo intenso utilizzo dei freni a Monaco genera temperature estremamente elevate, che si ripercuotono anche sugli pneumatici, aumentando lo stress causato dal calore sulla gomma nel suo insieme. Quando le macchine escono dalla Piazza del Casinò sono sottoposte a una forte compressione, che le può destabilizzare in frenata. Il celebre tornante del Loew è la curva più lenta della stagione e si affronta a 47 km/h soltanto. Per via della bassa velocità, non c’è carico aerodinamico, quindi lo sterzo completamente girato fa sì che il pneumatico anteriore destro faccia tutto il lavoro nel cambio di direzione. Il Tabaccaio, dopo il famoso tunnel, è uno dei tratti più duri del circuito, con una traiettoria stretta e nessuna via di fuga. Qui le monoposto raggiungono circa i 160 km/h, sviluppando un carico laterale di 3,31G. Un altro ingresso stretto alla prima curva del complesso delle Piscine. Le macchine salgono sui cordoli a più di 200 km/h, generando una forza laterale di 3,65G. Il tratto finale è vitale per un giro pulito, qui i piloti devono guidare con attenzione le loro monoposto in mezzo alle barriere, frenando e curvando allo stesso tempo. Di nuovo all’Anthony Noghes e poi su, seconda e terza marcia, fino a scatenare tutta la potenza del motore sul rettilineo di partenza-arrivo e affrontare un altro giro.
Note tecniche e scelte degli pneumatici
Monaco è la gara più lenta dell’anno e la sua superficie evolve durante il corso del weekend. Con le strade aperte al traffico non solo prima della gara, ma anche la sera durante il fine settimana del gran premio, la quantità di grip meccanico cambia costantemente ed è quindi molto difficile fare previsioni al riguardo. Il leggendario Ayrton Senna (che ha disputato il suo primo gran premio con Pirelli) è il pilota di maggior successo a Monaco, con un totale di sei vittorie, cinque delle quali consecutive, mentre la McLaren è il costruttore più vincente grazie a 15 successi, il più recente nel 2007, con Fernando Alonso. Monaco ha il record di gara con il minor numero di pitstop nella storia recente: nel 1992 ce ne furono solo due durante l’intero gran premio, con Martin Brundle (Benetton-Ford) che si fermò nel giro 17 e Nigel Mansell (Williams-Renault) nel giro 71. E’ stata anche la gara con meno piloti al traguardo: nel 1966 se ne classificarono soltanto quattro.
Il commento del pilota di Formula Uno: Jarno Trulli (Team Lotus)
Monaco è un’esperienza molto speciale per tutti quelli che vi corrono. E’ uno degli eventi più emozionanti dell’intero anno e, che su quelle strade si guidi o si cammini soltanto, vi si respira unìatmosfera unica. Qualunque pilota al mondo vuole vincere a Monaco e io mi ritengo molto fortunato di averlo fatto nel 2004, ma sei sotto una tale pressione che è difficile trovare il tempo per pensarci perché devi concentrarti solo sulla gara presente. Anche fare un buon giro è una sfida ma, se riesci a gestire il traffico, è una soddisfazione. Gli pneumatici, ovviamente, giocano un ruolo importante. In questa stagione abbiamo già visto quanto è importante azzeccare la strategia degli pneumatici e penso che su un circuito come Monaco, dove le prestazioni aerodinamiche non hanno un ruolo così cruciale come altrove, le gomme saranno persino più determinanti.
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