MODELLO |
VALUTAZIONE TCS |
PREZZO |
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CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870 | ★★★★ | |
GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE 3 | ★★★★ | |
MICHELIN ALPIN 6 | ★★★★ | |
DUNLOP WINTER SPORT 5 | ★★★★ | |
VREDESTEIN WINTRAC PRO | ★★★★ |
Indice Contenuti
Pirelli punta ancora sullo Zero per consolidare la leadership mondiale nel segmento delle auto prestige e accelerare la crescita in quello delle vetture premium. E così, a trent’anni dal debutto del primo pneumatico contrassegnato dal marchio P Zero, la Casa della Bicocca lancia sul mercato l’ultima versione della gomma che negli ultimi decenni ha fatto la storia del settore in tutte le sue varianti: dal System al Rosso, passando per il Nero e il Corsa al P Zero del 2007.
Obiettivo: soddisfare la crescente domanda di prestazioni, affidabilità e sicurezza e rafforzare la strategia Perfect Fit, che significa una gomma sviluppata su misura per ogni modello di veicolo.
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1
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3
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Pirelli P Zero: Tecnologia estrema per gomme su misura
Il P Zero rappresenta il prodotto tecnologicamente più avanzato della ricerca Pirelli, che si avvale di una molteplicità di soluzioni innovative progettate dagli ingegneri della Bicocca in collaborazione con i reparti tecnici delle più prestigiose Case auto. Mixando tecnologie, processi e materiali dedicati in base alle esigenze espresse in fase di progettazione dagli ingegneri delle Case auto, la P lunga è, infatti, in grado di sviluppare pneumatici dedicati a ciascuna vettura. Nuove mescole sottostrato per migliorare handling e rolling resistance, innovativi polimeri ad elevate proprietà meccaniche per l’ottimizzazione delle prestazioni su asciutto e bagnato, inedito disegno battistrada con incavi longitudinali più profondi per una maggiore espulsione dell’acqua, rendono il nuovo P Zero il pneumatico più performante sul mercato e, al contempo, il più affidabile per gestire le potenze estreme delle moderne supercar.
Pirelli P Zero: F1 Bead, tallone rinforzato per un handling da Formula Uno
La caratteristica principale del nuovo P Zero sta proprio nella capacità di garantire massima stabilità anche ad altissime velocità. Esattamente quello che fanno i suoi omonimi di Formula Uno. E diretta derivazione della Formula Uno è l’innovativa tecnologia presente nel nuovo P Zero, la F1 Bead, che, avvalendosi di una mescola di riempimento del tallone ad elevata rigidità, consente di ottenere una risposta dello sterzo più rapida e precisa evitando – peculiarità che differenzia il P Zero da molti suoi competitor – repentine perdite di grip laterale. Questa tecnologia permette, infatti, di migliorare la distribuzione degli stress nella zona del tallone e del fianco, riducendo, di conseguenza, il decadimento improvviso del pneumatico e aumentando, al contempo, l’integrità della copertura sotto sforzo e ad alta velocità.
Il comportamento del pneumatico risulterà, quindi, più lineare e prevedibile; il limite delle performance viene raggiunto in maniera graduale, lasciando all’automobilista il piacere di una guida prestazionale in tutta sicurezza.
Extended Range Profile: usura più regolare e performance al top per tutta la vita del pneumatico
P Zero è innovativo anche nella resa chilometrica, intesa non solo come durata, ma soprattutto come costanza delle performance per tutta la vita del pneumatico. Infatti, rendendo più piatto il profilo sulla fascia battistrada, grazie all’Extended Range Profile, gli ingegneri della Bicocca sono riusciti a migliorare la regolarità di usura del pneumatico, determinandone un incremento della vita utile e, in ultima istanza, un maggior risparmio per l’automobilista.
Pirelli P Zero: Sicurezza piena sul bagnato
L’aumento del numero di intagli sul battistrada da una parte, e l’incremento dell’ampiezza e della profondità degli incavi dall’altro hanno, invece, prodotto un’ottimizzazione del “lateral aquaplanning” e un miglioramento del 10% della capacità di espulsione dell’acqua. Tutto questo non può che tradursi in una più sicura e stabile frenata sul bagnato.
Pirelli P Zero: Il pneumatico silenzioso
Il particolare disegno del battistrada è stato studiato anche per ridurre il rumore all’interno dell’abitacolo, a tutto vantaggio del confort di guida. La particolare disposizione degli intagli trasversali, molto più sfasati, spezza di fatto l’onda d’urto generata dall’aria, consentendo, quindi, una distribuzione del rumore su più frequenze, diminuendone così la portata.
Pirelli P Zero: -15% di rolling resistance
La combinazione di nuovi strumenti di modelling, che hanno permesso di ottimizzare il profilo dello stampo, la riduzione del peso e l’introduzione di materiali contenenti alte percentuali di silica (oltre l’80%) ha determinato, invece, una riduzione della rolling resistance anche del 15%, con un conseguente abbassamento dei consumi di carburante.
Pirelli P Zero …. Nato con la camicia
Il nuovo P Zero, è proprio il caso di dirlo, è nato con la camicia: è appena stato lanciato e già si presenta sul mercato con una “dote” di 60 omologazioni. Si dimostra così, il giusto “erede” di una famiglia che conta già 800 omologazioni sul parco circolante (1000 in totale, comprendendo i modelli auto fuori produzione) e che calza una vettura su due nel segmento prestige immatricolato nel mondo. Vetture da sogno come la Lamborghini Centenario, la Ferrari GTC4 Lusso, la Mercedes GT AMG o la Porsche Boxter hanno, infatti, già scelto il nuovo P Zero, declinato, a seconda delle esigenze tecniche e dell’anima della vettura, in diverse modalità.
Tre modelli, un solo campione
Sì, perché il P Zero è uno ma si fa in tre: l’ultima evoluzione della P lunga racchiude, infatti, tre varianti tecnologiche con differenti applicazioni e prestazioni, ciascuna destinata a vetture diverse. Per le auto con un temperamento più sportivo presenta un disegno battistrada meno “lamellato” capace di favorire un comportamento più dinamico e prestazionale della vettura; si addice più propriamente alle berline, invece, il secondo disegno battistrada, con una spalla esterna molto più intagliata, disegnata per assorbire in misura maggiore l’impatto a terra, a tutto vantaggio del confort richiesto da questi modelli; più aggressivo, infine, il terzo disegno, che si avvicina ai “cugini” slick della Formula Uno, sviluppato per i nuovi P Zero Corsa.
Ad ogni vettura … il suo P Zero dedicato
Se nel 1987 l’introduzione sul mercato da parte di Pirelli del primo pneumatico stradale da 17 pollici rappresentò un’innovazione, oggi il ventaglio di equipaggiamenti arriva senza problemi fino al 22 pollici, abbinati a pacchetti di motorizzazioni più spinti. All’interno di questo spettro l’offerta si amplia e si arricchisce ulteriormente, con soluzioni winter, summer o All Season. Per non parlare delle numerose tecnologie inserite all’interno dei pneumatici: dal run flat al seal inside, passando per il PNCS (il Pirelli Noise Cancelling System), la tecnologia per la riduzione del rumore all’interno dell’abitacolo. O dei materiali alternativi, la cui ricerca è in continua evoluzione: dalla lolla di riso al guayule. E poi i diversi disegni battistrada, ognuno sviluppato per esaltare le caratteristiche di ciascun modello. Per arrivare, infine, ai pneumatici marcati, che significano che quella copertura è stata sviluppata specificatamente per quella vettura.
Pneumatici marcati
Personalizzazione e gestione della complessità sono quindi i driver dell’azione di Pirelli, e sono questi due ingredienti ad averla trasformata nel leader di omologazioni in primo equipaggiamento, soprattutto nel segmento premium e prestige, con un record che la distacca di gran lunga dai competitor. Certo, il raggiungimento di questi record richiede tempo, almeno due o tre anni, nei quali, a stretto contatto con gli ingegneri delle Case auto, gli uomini Pirelli sviluppano un singolo prodotto, dedicato specificatamente ad un modello. Nasce così un pneumatico marcato, unica soluzione in grado di far esprimere al veicolo tutto il suo pieno potenziale.
E così è nato anche il nuovo P Zero, precipitato della strategia Perfect fit Pirelli, che fa salire a 11 il range di prodotti della famiglia. Non è esagerato dire che oggi la gamma Pirelli per vetture a prestazioni da top a estreme non teme rivali, e costituisce un punto di partenza, una galassia a parte tanto nella produzione Pirelli quanto nel panorama globale dei pneumatici.
P Zero, una storia per numeri
Si parte proprio dallo Zero affiancato alla P del marchio, un nome nato per caso ma destinato a diventare un brand iconico. P Zero sta, infatti, per “progetto zero”, poiché gli ingegneri erano indecisi su come chiamare quella nuova gomma per impieghi sportivi sviluppata per la Lancia Delta S4. Era il 1986: ovvero 30 anni fa. L’anno dopo il debutto in strada con la Ferrari F40, che fu solo il primo di una serie di progetti sviluppati su misura per le vetture più performanti che si sono succedute in questi decenni, segnati dalla continua evoluzione di auto e pneumatici. Un’innovazione incessante riassumibile in un altro numero, il 302, equivalente alla differenza in cavalli tra la F40 dell’87 e le supercar attuali. Una differenza che significa crescita della potenza, ma anche della richiesta di sicurezza alla quale i P Zero, nelle loro molteplici versioni, hanno fatto da battistrada in ogni senso. Diventando, così, i pneumatici di riferimento per le Case auto più prestigiose che lo hanno scelto 1000 volte in primo equipaggiamento. 1000 omologazioni alle quali si aggiungono oggi le 60 già ottenute dal nuovo P Zero.
Nel frattempo quel marchio è diventato un’ icona del mondo automobilistico. Si dice P Zero e si dice molto del mondo dell’auto degli ultimi anni. P Zero e la mente si affolla di star che hanno prestato il proprio volto a campagne che hanno fatto la storia della pubblicità. P Zero e già si sente il rombo dei bolidi di Formula Uno che sfrecciano con pneumatici slick sulla cui spalla spicca, in diversi colori, quel marchio che oggi contraddistingue un portafoglio di 11 prodotti, diversificati per applicazioni, vetture, stili di guida, aree geografiche. Non sorprende dunque che il nome di battesimo voluto dalla casa della Bicocca per il suo ultimo nato sia ancora P Zero.
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