MODELLO | VALUTAZIONE TCS | PREZZO |
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CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870 | ★★★★ | |
GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE 3 | ★★★★ | |
MICHELIN ALPIN 6 | ★★★★ | |
DUNLOP WINTER SPORT 5 | ★★★★ | |
VREDESTEIN WINTRAC PRO | ★★★★ |
Debutto con la pioggia per il Gran Premio di Barcellona con i Cinturato Pirelli protagonisti fino quasi alla fine della prima sessione di prove libere, momento dal quale i piloti hanno potuto iniziare a effettuare i primi giri veloci su gomme da asciutto. Alla fine della FP2 Sebastian Vettel ha fatto segnare il miglior tempo con 1.22.808 secondi con i P Zero White medium, che insieme con i P Zero Orange hard rappresentano la combinazione scelta da Pirelli per la gara di Barcellona. Il tempo messo a segno dal campione tedesco ha migliorato di quasi mezzo secondo il tempo più veloce delle prove libere dello scorso anno (1.23.339) fissato con le gomme morbide.
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La gara di Montmelò segna il debutto della nuova versione dei P Zero Orange, caratterizzati da un working range più ampio. Altra novità per il Gran Premio spagnolo è il set aggiuntivo di gomme dure sperimentali che Pirelli ha fornito alle Squadre, nel rispetto dei regolamenti, per le libere del venerdì (un set per vettura). Nella sessione mattutina la gomma maggiormente usata è stato il Cinturato Green Intermediate, mentre la hard sperimentale è stata usata soltanto per 15 minuti alla fine della FP1, quando la coppia ferrarista Alonso e Massa ha fatto segnare i tempi migliori. Nella sessione pomeridiana i Team hanno utilizzato sia il pneumatico sperimentale sia il P Zero Orange Hard. Il primo pilota a passare alle gomme medie è stato Jean-Eric Vergne su Toro Rosso a mezz’ora dall’inizio della seconda sessione di libere, quando tutti i Team si sono concentrati sulle simulazioni di gara.
Il Direttore Motorsport Pirelli Paul Hembery ha commentato: “La prima gara europea della stagione è sempre particolarmente delicata, poiché la maggior parte dei Team introduce alcune significative innovazioni sulle vetture. Pirelli non fa eccezione e a Barcellona abbiamo presentato l’evoluzione della gomma hard e fornito una nuova mescola sperimentale. Nonostante la pioggia del mattino abbiamo visto numerosi giri veloci, che hanno permnesso alle Squadre di lavorare sulle strategie di gara. A causa della pioggia non avremo tutti i dati sul comportamento delle gomme da asciutto che ci saremmo aspettati, anche se i primi riscontri avuti dai piloti sulla nuova hard sono stati molto positivi. Come al solito la pista andrà gommandosi nel corso del weekend con un effetto positivo sul degrado che, come c’era da aspettarsi su una pista così impegnativa, è stato elevato. Intanto, abbiamo potuto osservare una differenza di circa un secondo fra la media e la dura. In ogni caso,potremo fare previsioni più accurate sulla gara soltanto alla fine della giornata di domani. Nel finale della seconda sessione di prove la gomma media di Paul di Resta su Force India ha fatto registrare una anomalia sulla cui natura stiamo indagando. Qualunque sia la causa non è qualcosa a cui ci piace assistere e, una volta che avremo appurato tutte le circostanze, decideremo se è il caso di apportare ulteriori modifiche alle gomme in modo da evitare anche il più piccolo inconveniente”.
Il circuito dal punto di vista delle gomme – Barcellona è una pista veloce, scorrevole e tecnica, che impegna molto le gomme, anche a causa delle alte temperature e della superficie abbastanza abrasiva. Più di tutto, però, sono gli elevati carichi di energia laterale a dettare l’andamento del degrado delle gomme. Come lo scorso anno, una strategia a tre pit stop dovrebbe essere quella preferita. La pista di 4.655 chilometri presenta 16 curve, per lo più a destra, che sollecitano particolarmente lo pneumatico anteriore sinistro. Lo scorso anno scesero in pista mescole hard e soft – ma gli pneumatici di quest’anno sono generalmente più morbidi dei loro corrispettivi del 2012, quindi la media di quest’anno equivale sostanzialmente alla morbida della scorsa stagione. Nella passata edizione del Gp di Barcellona, i primi cinque piloti scelsero una strategia a tre soste, e tutti partirono con gomme morbide. Il pilota meglio classificato con due soste arrivò ottavo, dopo essere partito utlimo.
Jean Alesi: Credo che a Barcellona per la prima volta sarà possibile valutare correttamente gli pneumatici, in quanto è la prima gara europea dell’anno, è un circuito molto noto e senza particolari peculiarità. E’ un tracciato che personalmente mi è sempre piaciuto anche se è molto difficile: soprattutto la Curva 3 è estremamente impegnativa per le gomme. Ricordo che qui è sempre stato molto difficile sorpassare: Pirelli ha rivoluzionato questo aspetto, grazie anche al DRS. La trazione è un elemento chiave della performance, che impegna molto anche le gomme. L’introduzione di un ulteriore set di gomme per le prove libere è una mossa molto intelligente; è davvero spiacevole per lo sport avere le vetture parcheggiate in garage per molto tempo. Sarà poi interessante vedere l’effetto che la nuova mescola dura avrà sulla gara. Nel complesso le squadre dovrebbero essere molto preparate, in quanto hanno molti di dati raccolti nei precedenti test su questo circuito: la grande domanda è quanti di questi dati saranno ancora utili, poichè le temperature ambientali e di pista sono cambiate enormemente rispetto ai test.
Note tecniche sugli pneumatici – La chiave per ottenere un tempo sul giro veloce a Barcellona è trovare il giusto compromesso tra grip aerodinamico e grip meccanico. La maggior parte delle squadre opta per un set-up rigido nella parte anteriore, per aiutare l’entrata in curva, ma vanno più morbidi al posteriore per guadagnare in trazione. Cambiamenti nella direzione del vento – variabile significativa a Barcellona – avranno un impatto importante sul set up delle vetture, soprattutto nella prima curva. Nove delle ultime 10 gare sono state vinte dalla pole position. Le qualifiche saranno cruciali – occorrerà sfruttare al meglio il set aggiuntivo di gomme dure al fine di trovare un ottimo set-up.
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